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Quando otto sono più importanti di nove

Quando otto sono più importanti di noveTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
giovedì 30 ottobre 2014, 07:152014
di Andrea Losapio

C'è una sostanziale differenza tra le nove partite senza sconfitte della Juventus di quest'anno e le otto dell'anno scorso. E pure per l'esasperatezza di Paul Pogba, unico candidato "italiano" al Pallone d'Oro 2014, quando non gli hanno fischiato un fallo sul finire di tempo. Nella passata stagione Conte non avrebbe mai permesso una partita del genere, avrebbe martellato tutta sera e senza soluzione di continuità, portando - di riffa o di raffa - un buon risultato a Torino.
Invece la sconfitta di Genoa, per come è maturata - un ottimo Perin - non ha dimostrato quel blackout che in dieci minuti aveva portato Giuseppe Rossi a siglare una tripletta, Joaquin a chiudere il match dopo un due a zero abbastanza blindato. E' il gioco a cambiare la valutazione complessiva, perché da quando non gira Tevez i bianconeri non riescono a dare una continuità positiva ai propri risultati. Il pari con il Sassuolo, la sconfitta con l'Olympiacos e quella con il Genoa, in quattro partite, sono sintomi di una squadra in difficoltà. Certo, dopo nove partite può essere fisiologico non riuscire a vincere, o comunque frenare.

Ma, appunto, di fronte c'è una Roma che, pur andando a velocità ridotta rispetto alla stagione passata, ha più alternative e più convinzione. Il tre a due a Torino, tutt'altro che limpido, ha dimostrato che la Juventus è comunque un passo in avanti, ma non ha dato quella sensazione di superiorità che c'era l'anno passato.
Insomma, per Allegri c'è più di un problema Champions: fra una settimana, contro l'Olympiacos, sarà una sfida cruciale. Nel frattempo toccherà non perdere contatto con la vetta, ora raggiunta dai giallorossi con il minimo sforzo. Ed è tutt'altro che scontato, poiché il gioco latita. E la dipendenza da Tevez è oramai più che una sensazione.