Quarantaquattro oriundi in fila per sei. Col resto di Dybala
L'oriundo è pratica oramai usata, in passato pure abusata, per arricchire di talento la Nazionale italiana. Alcides Ghiggia, l'uomo del Maracanazo, ha pure giocato 5 gare con 1 gol segnato con l'azzurra, altro che con la celeste. Una lista che raccoglie uomini e campioni: Josè Altafini, Omar Sivori, Juan Alberto Schiaffino. Gol e Palloni d'Oro, in una lista che comprende anche storie meravigliose come quella di Alejandro Scopelli Casanova, che in Italia divenne Alessandro Scopelli, trasferitosi nel Belpaese dopo aver giocato per 12 anni con l'Argentina ed espatriato nel '35 in Francia per non prender parte alla guerra d'Etiopia. Altri tempi, altre storie.
42 in tutto, compresi i più recenti Camoranesi, Amauri, Osvaldo, Ledesma e per ultimo Paletta. Così Antonio Conte caccia e procaccia talento, col nome di Paulo Dybala a farla da padrone. Novello Messi per alcuni, talento strapagato per altri un tempo, forse gli stessi che allora additarono il Palermo che per lui spese fior di milioni, può essere un nome per arricchire d'albiceleste un azzurro scevro di talenti. Quella dell'oriundo è in fondo pratica usata, pure abusata, sicché non c'è nulla di cui meravigliarsi se l'Italia avrà presto un nuovo attaccante. Anche se non cambierà, magari e giustamente, nome in Paolo Dibala.