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Questa volta chiamatelo pure così

Questa volta chiamatelo pure così
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 20 febbraio 2017, 09:002017
di Francesco Fontana
Risultato finale: BOLOGNA-INTER 0-1 - 81' Gabigol (I)

A livello generale non la miglior prestazione. Poco conta, serviva solamente un risultato. Il gioco non è stato fluido e pulito come in altre circostanze, ma i tre punti che l'Inter ha conquistato a Bologna sono vitali per proseguire in questa tanto intrigante quanto complicata rincorsa Champions League. L'estetica passa in secondo piano a questo punto della stagione, perché ogni partita è ormai da dentro-fuori. L'obiettivo è vincere, sempre. Non importa come.

Un successo pesantissimo quello del 'Dall'Ara' che permette ai nerazzurri di presentarsi al big match contro la Roma al meglio (eccezion fatta per la squalifica di Miranda). Un'affermazione diventata particolare per la rete che ha deciso i 90' di ieri. Perché il 'guizzo' vincente è arrivato grazie al giocatore più atteso. Il sempre più atteso. Quello che il pubblico nerazzurro acclama ogniqualvolta si alza dalla panchina per iniziare la fase di riscaldamento: Gabriel Barbosa, ieri meritatamente Gabigol. Questa volta chiamatelo pure così.

Nel freddo lunch match di Bologna, il classe '96 brasiliano si è fatto trovare al punto giusto al momento giusto, riuscendo a concretizzare un'azione perfetta in verticale costruita da Banega prima e D'Ambrosio poi (che assist del Tanguito). Gol facile facile probabilmente, ma che rappresenta tanto, tantissimo per il futuro del ragazzo ex Santos. Quasi sempre in panchina, con pochi spezzoni di gara concessi sia da De Boer che da Pioli, il pomeriggio in Emilia può coincidere con il vero inizio della sua avventura a Milano. Con la rete dell'esordio che inoltre rievoca un emozionante ricordo per i tifosi dell'Inter: la finta su Paganin e quel sinistro micidiale del più forte di tutti, Ronaldo.

Inutile e clamorosamente sbagliato fare paragoni tra i due, questo è superfluo sottolinearlo, ma la storia del calcio è bella anche per questo. Corsi e ricorsi storici che forse hanno anche un perché. O forse no. Questo lo dirà solo il tempo, quello che torna prepotentemente così attuale. Perché vent'anni dopo a Bologna è stato decisivo un altro brasiliano, che ora sogna di vedere il campo non più a singhiozzo, ma con continuità.

Non sarà facile, perché davanti le scelte sembrano chiare e 'titolarissime', ma diventare la prima opzione alternativa sarebbe già un grande traguardo per Gabi. Il ragazzino arrivato dal Brasile che ora (finalmente) può essere chiamato così. Meritatamente Gabigol.