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Raiola bacchetta le italiane per Pogba. Dimenticando gli altri flop

Raiola bacchetta le italiane per Pogba. Dimenticando gli altri flopTUTTO mercato WEB
© foto di Alessio Alaimo
venerdì 30 gennaio 2015, 12:172015
di Andrea Losapio

Mino Raiola è bravissimo a fare il suo lavoro. Sposta giocatori come se fossero bottiglie di vino, crea tesori e nuovi ricchi. La gestione del caso Pogba è stata eclatante: prendere un talento, seppur grezzo, da una delle squadre migliori del mondo, con Alex Ferguson che sì, ci punta, ma lo fa rimanere nel novero dei buonissimi giocatori che fanno da spola tra riserve e prima squadra. Probabilmente ci fosse stato David Moyes, confrontare Januzaj, Pogba sarebbe rimasto in Inghilterra.
La fortuna della Juventus attuale è che lo United abbia deciso di lasciare arrivare Pogba a scadenza senza puntarci più di tanto. E il milione pagato tempo addietro è solo una sorta di multa per eccesso di zelo, di fronte alla possibilità di avere un gioiello di tale caratura. I prossimi sei mesi faranno esplodere, in maniera più o meno evidente, il prezzo del francese. Dovesse trascinare i bianconeri allora i 100 milioni prospettati da Raiola non sarebbero poi così lontani dalla verità.
Nel corso di una bella intervista alla Gazzetta, Raiola ha deciso di bacchettare le italiane.

Anche giustamente, perché Pogba era stato offerto anche alle altre, ma solo la Juventus ha deciso di crederci fino in fondo, prendendo con zero spesa il centrocampista migliore dei prossimi anni, almeno sulla carta. Quello che però non dice Raiola, bravissimo a fare il suo lavoro, sono i flop arrivati nel corso degli anni in Italia. Nella sua formazione ci sono moltissimi calciatori suoi, da Mkhitaryan a Donnarumma, passando per Rodrigo Ely.
Appunto, Ely, difensore dell'Avellino, passato dal Milan (senza lasciare traccia di sé) e ora in Serie B. Non sta facendo male, ma inserirlo in una top 11 appare davvero azzardato. Per Pogba Raiola può bacchettare senza problemi, ma poi si dimentica i Felipe Mattioni, gli Ze Eduardo, i Didac Vilà, i Lucas Roggia, i Bartosz Salamon, gli Ouasim Bouy. O Kerlon Foquinha, Jonathas. Insomma, Raiola è un Re Mida che trasforma in oro gran parte di quel che tocca, pure quando rimane semplice ferro. E gli Ibrahimovic e i Pogba non sempre valgono la candela.