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Razzismo nel calcio, Calcagno: "Sanzioni sportive inevitabili nel caso di episodi gravi"

Razzismo nel calcio, Calcagno: "Sanzioni sportive inevitabili nel caso di episodi gravi"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 22 gennaio 2024, 15:53Serie A
di Lorenzo Di Benedetto

"Combattere queste forme di ignoranza è già possibile. Le norme interne federali sono congegnate molto bene. Come è successo a Udine, calciatori, arbitro e procura federale hanno deciso di sospendere temporaneamente la partita. Ma le norme prevedono anche che le autorità di pubblica sicurezza possano sospendere definitivamente la partita. È una responsabilità che ha delle implicazioni anche di ordine pubblico e che non può essere demandata ai calciatori o all'arbitro". Così Umberto Calcagno, presidente dell'Associazione Italiana Calciatori, ospite di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1, sugli episodi di razzismo nei confronti del portiere rossonero Mike Maignan durante Udinese-Milan di sabato sera.

"Le decisioni della giustizia federale si basano sempre di più sugli atti che provengono dalle questure. Sanzionare in maniera più forte credo sia una necessità: le norme già prevedono tutto quello di cui abbiamo bisogno. Bisogna anche capire come lavorare insieme, magari con qualche iniziativa in più nei nostri stadi, anche perché questi episodi di intolleranza hanno una risonanza differente quando coinvolgono il mondo del calcio".

Perché gli stadi continuano a essere una zona franca per i malintenzionati?
"Lo sono un po' meno rispetto al passato, tutti gli episodi recenti hanno portato all'identificazione dei responsabili e al loro allontanamento. Anche le società stanno lavorando nella direzione giusta. Abbiamo bisogno di una mano nel governare certe situazioni per poterle gestire tempestivamente".

Messaggio FIFA, sanzioni anche sportive: è la strada giusta?
"Nell'ambito delle norme che già ci sono, bisogna valutare attentamente caso per caso. Finora non è stato ritenuto necessario un provvedimento di questo tipo. Inciderebbe sul risultato della partita, ma secondo me, se ci sono episodi gravi, poco importa che sia una sparuta rappresentanza del pubblico presente protagonista di questi casi. Oggi non ci possiamo più permettere episodi di questo tipo. Se nel corso della gara di Udine si fosse ripetuto ancora un episodio di questo tipo, le conseguenze non possono che essere quelle".

Nel mondo del calcio c'è la consapevolezza?
"Tra i calciatori c'è questo tipo di consapevolezza. Nel nostro report "Calciatori sotto tiro" i dati sono molto chiari: prima gli insulti, le minacce e le violenze che ricevevano i calciatori erano in un contesto differente, a volte anche da parte del proprio pubblico dopo una partita andata male. Oggi la metà di questi tipi di aggressioni verbali sono episodi di razzismo. Bisogna lavorare su chi viene allo stadio a sfogare queste pulsioni".

Supercoppa in Arabia?
"Probabilmente è qualcosa su cui dobbiamo riflettere, specialmente la doppia partita si inserisce in un calendario così fitto di incontri e di partite per i top player che credo abbia bisogno di una maggiore attenzione. Lo ha detto anche Mbappé: se vogliamo che lo spettacolo del nostro mondo continui ad essere alto livello, dobbiamo diminuire il numero delle partite".

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