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Ritorno al futuro tra Inter e Stoke, la storia al contrario di Xherdan Shaqiri

Ritorno al futuro tra Inter e Stoke, la storia al contrario di Xherdan ShaqiriTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 4 luglio 2015, 08:302015
di Ivan Cardia

Gli esordi con lo Stoke City, club inglese senza ambizioni di gloria ma che oggi è arrivato alla settima stagione consecutiva in Premier League; poi il trasferimento all'Inter, dove riesce a mettersi in mostra conquistandosi la vetrina della Serie A pur nei difficili anni recenti nerazzurri; infine, il passaggio al Bayern Monaco, dove riesce a vincere una Champions League sgomitando per trovare spazio tra Arjen Robben e Franck Ribery. È una vicenda inventata, ma è anche la paradossale storia al contrario di Xherdan Shaqiri, oggi in forza alla società di Erick Thohir e domani chissà, magari protagonista di uno strano sequel di "Ritorno al futuro".

Il trequartista elvetico è approdato a Milano a gennaio 2015, dopo aver partecipato, seppur da lussuoso comprimario, ai successi del Bayern Monaco targato Jupp Heynckes. Oggi per lui si parla già di cessione: l'offerta dello Stoke è convincente dal punto di vista economico, di certo per l'Inter, che dopo aver speso ha necessità di entrate e di sfoltire la rosa, ma anche per il giocatore, cui è stato proposto un quadriennale che sfiora i 4,5 milioni di euro all'anno. Un po' meno dal punto di vista sportivo, perché la Premier sarà pure il campionato più ricco e scintillante del mondo, ma per i Potters, che pure vi hanno fissato stabile dimora, il nono posto conquistato nelle ultime due stagioni è il miglior risultato dagli anni '70 a questa parte. Difficile anche come scelta di vita, perché Stoke-on-Trent, per quanto si possa amare la brughiera inglese, non è certo Londra né Milano, rispetto alle quali offre sicuramente meno attrattive.

Un trasferimento difficile da accettare, infine, anche perché Shaqiri forse sente di non aver dimostrato appieno il suo potenziale: arrivato con aspettative molto alte, forse anche troppo, non le ha rispettate appieno, ma ha comunque offerto lampi di talento che non tutti gli elementi nell'attuale rosa nerazzurra hanno. E che potrebbero tornare comodi a Roberto Mancini, il quale, va detto, ha dichiarato ieri in conferenza stampa di credere nel nazionale svizzero con origini kosovare; il tecnico ha però anche chiarito le esigenze della società, che appunto ha bisogno di sfoltire un roster troppo ampio e sa benissimo quanto sia difficile vendere. Per tutti i motivi sin qui esposti, si capiscono fin troppo bene le ragioni delle parti coinvolte: dell'accettazione da parte interista, forse frettolosa, dell'offerta inglese, che peraltro garantirebbe una sia pur minima plusvalenza. Ma anche delle titubanze di Xherdan Shaqiri che, a 23 anni, ha una scelta da compiere: accettare lo Stoke City e riavviare la sua carriera, magari con la speranza di percorrere, con tappe magari diverse, quella storia inventata di cui sopra. Oppure rimanere all'Inter, volente o nolente che sia la società, con l'obiettivo di lottare per un posto al sole. E dimostrare che le storie sono belle quando procedono verso un lieto fine, non quando si riavvolgono e costringono a ripartire dall'inizio.