Robert Pires torna a giocare per il mercato indiano. Calcio in via di sviluppo

Tre mesi, un contratto a molti zeri, amici come Freddy Ljungberg nella sua avventura. E pure qualche italiano, come Franco Colomba, che allenerà una squadra del nuovo campionato indiano di calcio. Robert Pires torna a giocare, alla veneranda età di quarantuno anni, pronto per stupire di nuovo. E in effetti, più che stupire, sarà una seconda volta per il centrocampista ex Villarreal e Arsenal: in India doveva già finirci, con altri grandi campioni - Fabio Cannavaro ed Hernan Crespo i più conosciuti alle nostre latitudini - che avrebbero importato il gioco più amato del globo.
Sarebbe dovuto iniziare il 28 febbraio 2012, con i calciatori già battuti all'asta. Peccato che poi la lega del Bengala Occidentale, la Premier League Soccer, non sia nemmeno iniziata. Strutture fatiscenti, scarso interesse del pubblico, e varie altre amenità (e difficoltà per un paese come quello indiano) avevano bloccato tutto. Eppure i protagonisti non mancavano.

C'era pure Jay Jay Okocha o Fernando Couto, Peter Reid - ex allenatore del Manchester City - o Robbie Fowler. L'idea venne rimandata di cinque mesi e poi abortita.
Ora i tempi appaiono maturi, e ci sarà il solito draft per scegliere (come nell'NBA o nei campionati professionistici americani) i propri calciatori. Otto le squadre, fra cui una - il Team Pune - affiliata alla Fiorentina che ha mandato proprio Colomba ad allenare. Così, dopo proclami molto ambiziosi - e una fine abbastanza anonima - l'India ci riprova. Con Pires, Ljungberg e altri, in un campionato che si svolgerà da ottobre a dicembre. Forse.