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Rodgers, un anno dopo. Il Liverpool riflette

Rodgers, un anno dopo. Il Liverpool rifletteTUTTO mercato WEB
venerdì 28 novembre 2014, 07:152014
di Andrea Losapio

Un anno fa Brendan Rodgers era un manager sulla cresta dell'onda. Il suo Liverpool volava in classifica, oscillava come un pendolo fra il primo posto e il secondo, con l'altra eterna incompiuta degli ultimi dieci anni. L'Arsenal di Wenger, a fine stagione, conquisterà la FA Cup, i Reds solo il secondo posto - dietro il Manchester City di Pellegrini - a causa di una sconfitta patita in casa contro il Chelsea, nel momento perfetto per chiudere definitivamente i conti. Il Liverpool aveva un fantastico cannibale dell'area di rigore: il gioco di parole è semplice, ma Luis Suarez, dopo avere scontato la squalifica per aver assaggiato Branislav Ivanovic sei mesi prima, era diventato subito un fattore discriminante nella rincorsa alla Premier.
Ora la sua assenza si fa sentire. Fin troppo, perché Balotelli ha segnato solamente due gol - Suarez li faceva ogni 150 minuti - e la Champions rischia di essere un optional. Il pareggio con il Ludogorets, di fatto, non dà problemi ai Reds, perché anche se fosse arrivata una vittoria sarebbe stata la stessa identica corsa al secondo posto.

Se il Liverpool vince si qualifica, ed è già un bel risultato poiché il Basilea a tratti ha dato dimostrazione di meritare il secondo posto più dei Reds, ma la sconfitta con i bulgari - al terzo turno del girone d'andata - ha sparigliato le carte, di fatto rimandando lo scontro finale all'ultima partita.
Però, al di là della possibilità Champions, c'è una Premier che vede il Liverpool avere collezionato già sei sconfitte, le stesse patite in 38 gare nella scorsa stagione. Gli acquisti estivi stentano, da Markovic a Lovren, passando appunto per Super Mario, sempre meno uomo copertina e sempre più - come se non fosse abituato - in discussione. Il Liverpool comunque sta prendendo in considerazione la situazione di Rodgers e un fallimento in Champions sarebbe difficilmente accettato, nonostante la parola progetto sia comparsa più volte nelle ultime settimane. Perché la pazienza ha un limite, e un mancato passaggio agli ottavi sarebbe un disastro. Soprattutto economico.