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Roma dica trentatré, l'omonimia di Marques e Mirante: top e flop del campionato

Roma dica trentatré, l'omonimia di Marques e Mirante: top e flop del campionatoTUTTO mercato WEB
© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS
martedì 21 ottobre 2014, 12:312014
di Andrea Losapio

La settima giornata riporta la Juventus con i piedi (quasi) per terra, senza un Tevez che rischia di essere trascinatore e forse pure un po' necessità. Dietro i giallorossi stravincono, la Sampdoria frena, le altre non sono pervenute. Solo il Milan, fortunato, dà l'impressione di chi ha migliorato davvero rispetto all'anno scorso. In coda grande colpo del Palermo - Iachini si salva - e dell'Atalanta, all'ultimo minuto in una partita che sembrava più da seconda serie che non da A.

I top

Roma dica trentatré - Tanto basta ai giallorossi per chiudere la pratica contro un Chievo Verona che appare in disarmo, esonera Corini - l'unico finora - dopo la doppia settimana di riposo. Garcia trova Destro e Ljajic, oltre al solito grande Totti. Quest'anno vorrebbe vincere, ma il merito sarebbe in gran parte del tecnico francese.

La Lazio - Pioli rischia, ora Pioli va. Bravi gli uomini di mercato blucelesti a scovare Djordjevic prima degli altri, poi ci pensa il solito Lulic a chiudere una partita comunque sofferta. Le grandi vincono anche così, e se la Lazio dovesse continuare a soffrire ma colpire in contropiede, beh, il terzo posto è tutt'altro che utopia.

Simone Zaza - Gol a Buffon, dopo quello alla Norvegia, il Sassuolo continua a rischiare ma lui sceglie bene i propri avversari da bucare. Dovrà fare di più per meritarsi la Juventus, ma già bloccarla dopo sei partite consecutive appare qualcosa di straordinario. Al di là degli errori individuali dei bianconeri.

I flop

L'omonimia di Marques - C'è chi si dispera perché lo ha al fantacalcio (salvo poi capire che non è il messicano), chi invece lo fa davvero perché se l'Hellas perde contro il Milan gran parte è colpa sua. Mandorlini gioca palla lunga e contropiede, con due frecce, se l'avversario si chiude ha grosse difficoltà. E i rossoneri di Inzaghi, perfetti per ottanta minuti, devono solo ringraziare l'erroraccio del sudamericano.

Antonio Mirante - A proposito di paperate, quella del portiere del Parma è troppo importante per non inserirla. Anche perché, a pochi minuti dalla fine, i ducali avevano incassato un pareggio certo non entusiasmante, ma opportunamente valutabile per il prosieguo della stagione. In novanta minuti un tiro di Benalouane da 40 metri, parato. E uno di Cigarini da oltre 30, respinto addosso a Boakye, con doppia mancata presa. Malissimo.

Il Chievo - A parte la storia della mezz'ora che sembra la zucca di Cenerentola, i mussi volanti sembrano avere perso quell'ardore - e quell'idea di gioco, sempre tignosa - per salvarsi con largo anticipo. Gli addii estivi in dirigenza, da Sartori a Costanzi, non giocano certo a favore della società.