Roma, la linea d'ombra di Rudi Garcia

E' una crisi a 360° quella che sta attraversando la Roma. Non è più una mera questione difensiva, ma totale, per una squadra che si esprime a livelli nettamente inferiori rispetto a quelle che sono le qualità degli interpreti.
Se è vero, com'è vero, che la Roma è stata costruita per sfruttare al meglio la velocità del duo Gervinho-Salah, la loro assenza non può comunque rappresentare un alibi per una società che ieri nella sconfitta contro l'Atalanta ha schierato un tridente composto da Iturbe, Dzeko e Iago Falque.
Una Roma, dunque, in crisi davanti, dietro (già incassati 17 gol in campionato, +6 rispetto alla stessa giornata dello scorso anno, ndr), ma anche a centrocampo dove le qualità di Miralem Pjanic e la grinta di Radja Nianggolan si stanno annacquando nel mare in tempesta dell'Olimpico.

Garcia, come un capitano, in balia delle onde ha ancora due partite contro Torino e BATE per ritrovare la rotta e la direzione. Altrimenti sarà naufragio. La linea di galleggiamento fra la luce e l'ombra è sottilissima. A lui il suo futuro.