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Roma, Totti: "Restando a vita ho coronato il mio sogno"

Roma, Totti: "Restando a vita ho coronato il mio sogno"TUTTO mercato WEB
© foto di Vocegiallorossa.it
mercoledì 26 aprile 2017, 15:562017
di Lorenzo Di Benedetto
fonte asroma.com

Dopo la presentazione delle sue nuove scarpe il capitano della Roma Francesco Totti ha risposto a dieci domande sul sito ufficiale del club giallorosso: "L'esordio è stato il coronamento di un sogno. Quando Boskov ha chiamato il cambio, ho faticato a credere che toccasse a me. Esordire in serie A con la maglia della Roma, per un tifoso, è il massimo. In questi 24 anni il calcio è cambiato molto. Altri ritmi, altra intensità. Gradualmente il fattore fisico ha preso il sopravvento sulla tecnica, ma devo dire che adattarmi ai cambiamenti per me è stato un fatto naturale. L’esperienza negli ultimi anni mi ha aiutato tanto. Essere capitano significa incarnare i sogni di tanti bambini. Una grande responsabilità. Da piccolo avevo un sogno: attraversare un’intera carriera con l’unica maglia che ho amato. Non l’ho mai tradito. Roma è la città più bella del mondo. Ed è sempre pronta a sorprenderti con un vicolo, uno scorcio, un particolare. Da romano e romanista è stato un privilegio poter consumare la mia carriera qui. Certo, altrove avrei potuto conquistare più trofei.

Ma la mia Champions è stata la fedeltà alla Roma. Il miglior calciatore inglese? Steven Gerrard. Un campione, un esempio. Ma anche Rooney ha fatto un percorso pazzesco. Forse il numero 10, oggi, non occupa più le zone del campo che copriva prima e probabilmente i movimenti sono cambiati. Ma io credo che nelle caratteristiche del fantasista ci sia anche quella di saper reinterpretare i ruoli e offrire nuove soluzioni di gioco. Mi sono preso cura di me stesso e soprattutto non mi sono mai arreso di fronte agli infortuni, anche seri, che mi sono capitati. La tenacia è stata decisiva. Lo Scudetto e il Mondiale? Sono emozioni diverse. Certo, per un romano vincere lo Scudetto con la maglia della Roma è qualcosa di indescrivibile. Ma anche il Mondiale in Germania ha rappresentato una vetta della mia carriera. Sono molto legato al gruppo che ha vinto a Berlino. I derby sono tutti speciali, se pensiamo all'attesa e alle emozioni che ti trasferisce la città. Certo, alcuni te li porti dentro per sempre, come quello del 3-1 nella stagione ’98-’99 o quello del pallonetto con la dedica a Ilary. Sono particolarmente legato anche a quello di due anni fa, non solo per la doppietta che ci ha permesso di pareggiare in rimonta, ma per la coreografia che mi vedeva in mezzo ai grandi capitani e alle bandiere che hanno vestito la maglia giallorossa".