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Sabatini: “Su Ibarbo tante stupidaggini. Luis Enrique? Volevo trattenerlo”

Sabatini: “Su Ibarbo tante stupidaggini. Luis Enrique? Volevo trattenerlo”TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
martedì 28 marzo 2017, 19:562017
di Marco Frattino

Walter Sabatini, ex direttore sportivo della Roma, ha parlato di alcuni aspetti legati alla sua esperienza in giallorosso all'evento “Sport & Lavoro - L'evoluzione del direttore sportivo” alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università Roma Tre. Ecco le sue parole riportate da Vocegiallorossa.it: “

Caratteristica principale di un ds? “Quando vuoi riconoscere uno stato d'animo, io tiravo giù dei pezzi di carta e ci perdevo mezz'ora. Il mio ufficio è stato sempre aperto a tutto e a tutti, preferivo che le persone si affacciassero, mi creavo delle mie cose. Mi manca il mio ufficio perché avevo tutte le mie protezioni, sapevo di cercare una cosa che mi avrebbe tranquillizzato, ora non so come orientarmi. La Roma mi ha dato una grande occasione, se dovessi tornare a fare calcio in una società meno importante della Roma, sarei contento e lo farei con la stessa passione".

Ibarbo? “Sono state raccontate stupidaggini vergognose, era arrivato in prestito per 2 milioni di euro, ha fatto una percussione contro la Lazio. Ma quando un giocatore è gratis e ti fa vincere quella partita lì (partono gli applausi, ndr), una partita che ti manda in Champions League diretto, beh... Per me quando si mettono la maglia della Roma i giocatori sono più belli, anche Iago Falque”.

Yanga-Mbiwa? “Ci serviva una riserva, il mercato è sempre molto ostico e faccio un conto, riuscendo a fare un accordo con il Newcastle, con Yanga-Mbiwa che sarebbe diventando nostro dopo 20 presenze, un giocatore contraddittorio, non sapevi mai cosa stesse per fare, era un ragazzo amato da tutti. Ebbi la possibilità di venderlo alla stessa cifra ed ebbi questa situazione con il Lione. Convocai il giocatore, la presi un pochino larga e gli ho parlato per 10 minuti. Si è alzato e poi è uscito e in quei 10 minuti ero un uomo morto, sono stato ucciso da tante cose, come il 26 maggio, ma lo sguardo di Yanga-Mbiwa mi ha distrutto”.

Perché non ha funzionato Luis Enrique? “È un uomo eccezionale che è venuto a Roma a portare il suo calcio. Non avevamo una grande squadra, era incompleta e l'ho fatta io. Ci fu una partita di dicembre, quella di Napoli in cui ho pensato che quello fosse il modo corretto, dopo quella prestazione non è stata sempre confermata. Il suo calcio ha funzionato altrove, abbiamo cercato di trattenerlo ma ha voluto concludere il contratto".