Salah, un egiziano a Roma. Sperando di non ricalcare le orme di Mido
"Ibrahimovic è bravo, ma io segno di più". Parole e musica di Abdelamid Hossam Ahmed Hussein, meglio conosciuto come Mido, attaccante arrivato alla Roma nel 2004, dopo aver diviso con Zlatan le giovanili dell'Ajax. Nella stessa estate, lo svedese arrivava alla Juventus, con i giallorossi che si erano mossi prima ma avevano deciso di puntare con decisione sul suo collega egiziano. Zero gol in 8 presenze per Mido, sedici in 35 per Ibra: 11 anni fa è bastato una sola stagione per capire la differenza tra i due giocatori, spesso paragonati anche in Olanda.
Da allora, il palmarès di Mido si è arricchito solo di una Coppa d'Africa, vinta dalla tribuna con il suo Egitto; quello di Ibra di 9 scudetti in 10 stagioni. Scelta sventurata, si direbbe, eppure oggi la Roma si prepara ad accogliere il secondo egiziano della sua storia: l'incendio divampato presso l'aeroporto di Fiumicino potrebbe complicare i piani della Roma, almeno a livello temporale, ma Salah al momento è in aereo e attende di sbarcare a Roma. Sperando di non ripetere le gesta del suo precedessore e dare una buona ragione per far sventolare la bandiera dell'Egitto sull'Olimpico.