San Siro non si può abbattere: TAR conferma vincolo. Sala: "Ristrutturazione unica via"

Lo stadio Giuseppe Meazza in San Siro non si può abbattere. È questa la sostanza della sentenza del TAR della Lombardia, che ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dal Comune di Milano contro il vincolo culturale posto dalla Sovrintendenza sul secondo anello dell'impianto meneghino. Il vincolo non è ancora esistente, ma scatterà nel 2025, al compimento dei 70 anni del secondo anello, e ciò significa che San Siro non potrà essere demolito. Sfuma di conseguenza la strada da sempre indicata come la preferita da parte di Inter e Milan, che nel frattempo si sono mosse rispettivamente su Rozzano e San Donato Milanese. Una vicenda che nasconde un piccolo grande pasticcio da parte degli uffici comunali: da loro era partita la richiesta alla sovrintendenza di un parere sul vincolo, e poi anche il ricorso quando il parere non è stato nel senso sperato. Non essendo però il vincolo ancora attuale, però, il ricorso contro un parere è stato, appunto, rigettato nel rito dal Tribunale Amministrativo Regionale.

Il momento di Giuseppe Sala. Il sindaco di Milano, raggiunto a margine della presentazione del servizio di Faceboarding all’aeroporto di Linate, ha commentato così la decisione: "È la prova che la nostra via di provare a rigenerare San Siro è l’unica possibile. Anche la sentenza di oggi è un passo in più per dire che San Siro non si può abbattere, quindi ci sono due alternative: o riusciamo a convincere le squadre a rigenerare San Siro ed è una vittoria per la città oppure, se ciò non avverrà, San Siro rischia di trasformarsi in qualcosa che perde un po’ del suo ruolo. Non sarebbe bello per nessuno. Ma prima quando parlavo di Linate mi veniva da pensare a San Siro.

Anche per Linate abbiamo in alcuni momenti immaginato un futuro buio - ha proseguito Sala - San Siro è passato attraverso settimane e mesi difficili però possiamo sperare che attraverso questo lavoro realizzato da WeBuild ci possa essere l’opportunità per dargli una seconda vita". Il riferimento del primo cittadino è alla proposta di ristrutturazione formulata da WeBuild, società che si sta occupando anche dei lavori della metro M4: lo studio di fattibilità è atteso da Comune, Inter e Milan entro giugno. Se non convincerà i club, entrambi passeranno ai rispettivi piani "B".