Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Sarà quel che sarà

Sarà quel che sarà
© foto di Alterphotos/Image Sport
martedì 7 febbraio 2017, 13:302017
di Gaetano Mocciaro

Inizia il festival di Sanremo. Canzone vincitrice nel 1983, cantata da Tiziana Rivale

La Coppa d'Africa 2017 ci ha confermato, se mai ce ne fosse stato bisogno, un dato: l'incredibile sfortuna di Hector Cuper paragonabile al Benfica dopo la maledizione di Bela Guttman. Se però i lusitani, sempre costantemente sconfitti in Europa, si possono rifare con i tantissimi trofei vinti in patria non si può certo dire lo stesso dell'Hombre Vertical, la cui bacheca è ancora ferma al 1999, a una Supercoppa di Spagna vinta col Valencia, ma giocata solo grazie alla Coppa del Re vinta l'anno prima da Claudio Ranieri. Prima e dopo una collezione di sconfitte impressionante: la finale di Coppa delle Coppe, l'ultima della storia del torneo, nel 1999 col suo Maiorca contro la Lazio. A seguire due finali di Champions League conquistate col Valencia, entrambe perse. E se la prima col Real Madrid fu una gara senza storia, quella del 2001 contro il Bayern persa ai rigori fa male. Anno 2002, giorno 5 maggio: Cuper allena l'Inter e si gioca uno scudetto che i tifosi nerazzurri attendono dal 1989. Inutile raccontare come andò a finire. Da allora Cuper non riesce ad andare a fondo in una competizione ma solo perché non ha squadre all'altezza (Maiorca, Betis, col Parma finisce addirittura in B, Georgia, Aris Salonicco, Racing Santander, Ordurspor e Al-Wasl). L'occasione ricapita nel 2015 quando la Federcalcio egiziana gli affida la panchina della Nazionale. L'Egitto per la cronaca è la squadra più titolata della Coppa d'Africa e una delle più forti del continente. Con la mancata partecipazione della Nigeria, Algeria e Costa d'Avorio eliminate nella fase a gironi, Ghana fuori in semifinale sembrava fatta per i Faraoni, opposti tra l'altro a un Camerun che non è più quello degli anni '90 e non ha neanche più Samuel Eto'o. Ma alcuni errori nella finale di Libreville sono costati carissimo: una formazione con quattro giocatori offensivi, di cui tre che pensavano solo alla fase difensiva; un Salah emarginato sulla fascia destra senza che nessuno potesse appoggiare le sue giocate nella ripresa, il cambio tardivo (uno solo, su tre a disposizione) e il non aver saputo leggere la partita, tra l'altro dominata nel primo tempo, in certe fasi è costato carissimo. Il Camerun ha alzato la coppa al cielo, trofeo che mancava da 15 anni. Cuper ancora una volta a mani asciutte. E ha confermato che nonostante il buon lavoro è mancato al momento decisivo. E il futuro? "Sarà quel che sarà" cantava Tiziana Rivale, vincitrice del Festival di Sanremo 1983.