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Seedorf come Stramaccioni, il nuovo che non avanza

Seedorf come Stramaccioni, il nuovo che non avanzaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
sabato 19 aprile 2014, 07:152014
di Andrea Losapio

Clarence Seedorf, a giugno scorso, era pronto a sedersi sulla panchina del Milan. Con zero minuti da allenatore, ma con un carisma che affascinava (e forse lo fa tuttora) Silvio Berlusconi. Il numero uno rossonero aveva però dato ascolto, infine, ad Adriano Galliani, costretto a fare le nozze con i fichi secchi, e l'ingaggio di un altro tecnico sarebbe andato a intaccare le finanze (già scarse) che poi furono utilizzate per acquistare Alessandro Matri. Peccato mortale, da una parte, perché l'ex Juventus ha decisamente steccato durante tutta la prima parte di stagione, finendo dietro anche a Pazzini nelle gerarchie meneghine. Insomma, una debacle su tutta la linea e che, con ogni probabilità, farà tornare Matri al mittente dopo il prestito con diritto di riscatto (che non verrà esercitato) alla Fiorentina.
Per un errore marchiano che va, ecco un altro che viene. Forse fu proprio la sciagurata campagna acquisti estiva il casus belli per delegittimare - una volta di più, dopo il caso Pato - le decisioni del geometra di Monza, reggente il mercato milanista per un Giubileo.

Così, ha dovuto ripiegare con buon ordine e accettare la cacciata del suo protetto Massimiliano Allegri, con l'approdo di Seedorf. Il problema era, ed è tuttora, che il Milan era già fuori da quasi tutto, con un ottavo di finale contro l'Atletico Madrid da giocarsi. La musichetta di Champions, da qualche anno a questa parte, non fa approdare nemmeno ai quarti di finale, e l'opzione Seedorf era stata concepita proprio con quest'unico obiettivo. "Durerà a lungo, non si potrà giudicare per questi pochi mesi" era la nenia che è andata avanti a Milanello, ma non più di un mesetto. Ora l'operato dell'allenatore olandese è già sul banco degli imputati, anche perché la società gli ha intimato qualche scelta (Montolivo contro il Catania) che lui ha poco coerentemente seguito. Va da sé che pure una qualificazione all'Europa League (che il Milan, con il suo blasone, vede come fumo negli occhi) non basterebbe per salvare Seedorf da un - sempre più probabile - eventuale esonero. Inzaghi è già pronto, e Clarence rischia di fare la fine di Stramaccioni: il nuovo che non avanza e che, nonostante le smentite del club, passa dalle copertine dei giornali e un rapporto di amore all'addio senza rimpianti in pochissimi mesi.