Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Sensibile: "Sabatini resterà a Roma finché non avrà vinto"

Sensibile: "Sabatini resterà a Roma finché non avrà vinto"
lunedì 14 ottobre 2013, 11:082013
di Gianluigi Longari

Intervistato da Dario Bersani e Augusto Ciardi, è intervenuto ai microfoni di Tele Radio Stereo 92.7, il direttore sportivo Pasquale Sensibile. Queste le sue parole:

Le manca il calcio durante le pause delle nazionali?
A me manca il calcio da dieci mesi a questa parte. Ricordo benissimo che il passaggio delle Nazionali è come se mancasse un pezzo. La passione c'è sempre, per noi è anche lavoro ed è come se non si vedesse l'ora di riprendere. Una sorta di passaggio a vuoto.

La situazione della Sampdoria?
Parlo da osservatore, la situazione attualmente è delicata ma credo ci siano i profili, le professionalità e il management per portare la squadra in acque più tranquille.

Disponibilità economica e situazione economica della Sampdoria.
A livello generale oggi il calcio non ingolosisce più di tanto gli imprenditori eccetto i 'fenomeni' dei paesi esotici dove ci sono risorse per ambire ai più alti livelli. Al di là dello stato economico finanziario della famiglia Garrone, qualsiasi gestione subisce gli effetti di una retrocessione. La Samp ha avuto il merito di ridurre i tempi di permanenza in Serie B ma gli effetti drammatici li senti anche negli anni successivi. Bisogna essere bravi ad alzare l'asticella, fare qualche investimento e tenere il monte ingaggi entro certi parametri. Da lì in poi mi fermo perchè non è un lavoro che riguarda direttamente la mia persona.

Gli americani della Roma: si aspettava il cambio di marcia?
Quando ci sono cambiamenti così radicali è sempre difficile fare previsioni. E' certo che serviva tempo e disponibilità che la piazza ha dato: riconosco che la tifoseria su cui si parla tanto non è mai stata eccessiva nei primi due anni. E' ovvio che si è superato il limite con quel derby ma il lavoro fatto in questi due anni è stato propedeutico per apportare gli aggiustamenti ideali. Garcia, poi, ha portato il giusto mix di autorevolezza, umanità e competenza tecnico-tattica. Le partite non si possono vincere tutte nel calcio ma la strada è quella giusta.

Avete mai parlato con Sabatini di Garcia?
Si, il direttore spesso gli allenatori comincia a seguirli nell'ambito della sua attività giornaliera: lo studio degli allenatori per un direttore sportivo è imprescindibile. Anche le caratteristiche del gruppo sono determinanti. So che Sabatini lo stava seguendo da tempo ed è stato scelto in un momento in cui, per calmare la piazza, sarebbe stato molto più semplice andare su un nome più accattivante e rumoroso. E' stato l'uomo funzionale per rigenerare la Roma.

Gervinho, un giudizio.
Non gli attribuivo un valore così devastantante e determinante. Spesso ci si dimentica che anche i calciatori sono esseri umani che vivono di alchimie. I tifosi o chi commenta e scrive, vedono solo le partite, noi addetti ai lavori dobbiamo stare attenti ad altri aspetti. Cambiare latitudine ti può portare a fare cose che, magari, neanche sai di avere nelle corde. Gervinho oggi è una sorpresa per tutti, tranne che per Rudi Garcia.

Sabatini può aver pensato di mettere in discussione il suo futuro a Roma?
Se mai farà un gesto legato al suo futuro alla Roma lo farà quando avrà certezza di averla sistemata o avrà vinto qualcosa.

Fiorentina e Juventus.
Vale lo stesso per Gervinho. Non è semplice mantenere una ferocia agonistica così tanto alta per tempi lunghi. La Juventus viene da due anni in cui si è imposta con chiunque. Questa è una squadra che sta terminando il periodo di ricostruzione e ri-assestamento ma c'è da mettere in conto una ricerca della fiducia perduta. La Fiorentina? Ho un debole. Plauso va fatto alla famiglia Della Valle, si sono affidati a Daniele Pradè e hanno scelto uno degli allenatori migliori d'Europa. Ci sono dei momenti in cui si può essere meno brillanti ma quello che stanno proponendo i viola a livello di calcio è qualcosa di storico in Italia.

Il Belgio: che giudizio ha di questa squadra?
A settembre ho girato dieci giorni in Belgio, vedendo tante squadre. Ci sono delle individualità di assoluto livello. Da un pò di tempo si sapeva che la nazionale Under21 sarebbe stata una covata dai valori assoluti. Credo che il discorso sia simile a quello della Svizzera: paesi sottovalutati perchè non hanno un grande blasone ma dove si lavora con criterio, sull'addestramento dei calciatori, dove si trasferisce una cultura del lavoro che qui è vista come un optional.