Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Senza Diamanti e alibi il Bologna trova se stesso. E compie l'impresa

Senza Diamanti e alibi il Bologna trova se stesso. E compie l'impresaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 10 febbraio 2014, 07:102014
di Tommaso Maschio

Quando il Bologna vinceva la sua ultima partita a Torino contro i granata molti dei protagonista, da una parte e dall'altra, non erano ancora nati e in alcuni casi, come quello dell'eroe felsineo di giornata Jonathan Cristaldo, probabilmente non erano neanche nei pensieri dei futuri genitori. Correva infatti l'anno 1980 e il Bologna sbancava Torino con l'identico risultato materializzato ieri pomeriggio grazie ai gol di Paris e Garritano, di Pulici la rete granata. Da allora solo amarezze avevano accompagnato le trasferte del Bologna nella Torino granata.

Anche la gara di ieri sembrava dovesse seguire la tradizione recente: Torino in grandissima forma, che in casa aveva perso solo nel derby contro la Juventus, e senza problemi di organico con una coppia come quella formata da Cerci e Immobile che è - numeri alla mano - una delle migliori dell'intero campionato di Serie A. Il Bologna invece aveva più di un problema di formazione fra infortunati - Pazienza, Della Rocca, Cech e Acquafresca - squalifiche - Moscardelli e Kone - e cessioni arrivate a mercato italiano chiuso come quella di Alessandro Diamanti. L'addio del fantasista, stella e capitano del Bologna, sembrava l'inizio della fine per la squadra di Davide Ballardini ancora a secco di vittorie nel 2014 - e con il misero bottino di 4 vittorie nelle ultime 33 gare di campionato - che invece trova forze inaspettate e una compattezza vista raramente in questa stagione.

Diego Perez torna il solito leone in mezzo al campo onorando la fascia di capitano con una prestazione grintosa e impeccabile. E attorno a lui tutta la squadra sembra maggiormente motivata e responsabilizzata dall'addio di un giocatore a cui spesso, forse anche troppo, ci si affidava totalmente per togliere le castagne dal fuoco nelle situazioni difficili. Nonostante un inizio da incubo col gol di Immobile dopo appena cinque minuti, il Bologna non si lasciava andare e reagiva da squadra aggredendo il Torino e spingendolo a sbagliare in talune occasioni: errori che venivano sfruttati al meglio da Cristaldo che tornava al gol dopo una lunga astinenza - quasi un girone - firmando la sua prima doppietta italiana e mostrando un grande feeling con il compagno di reparto Bianchi, che beneficiava anch'egli della presenza di una punta al suo fianco. Una vera e propria metamorfosi sotto il piano dell'atteggiamento e della compattezza con la mano di Ballardini che finalmente inizia a vedersi. Una vittoria preziosa, visti anche i risultati delle altre rivali nella corsa salvezza, che permette al Bologna di respirare alla vigilia di un trittico di partite - Milan, Roma e Hellas Verona - complicate sotto tanti punti di vista.

Ora però non si dica che fosse Diamanti il problema del Bologna perché l'ex numero 23 rossoblu ha spesso salvato la squadra nelle ultime due stagioni con gol e giocate importanti guidando la squadra a due salvezze consecutive. Però senza di lui, consciamente o inconsciamente, tutti sembrano essere maggiormente motivati a dare il 100% in campo e spingersi oltre i limiti finora mostrati. Senza più alibi o scusanti la squadra sembra essersi risvegliata dal torpore e decisa a conquistare con le unghie e con i denti una salvezza difficile, ma non impossibile se si continuerà sulla strada intrapresa ieri all'Olimpico. L'abbraccio di sabato coi tifosi, 1500 presenti a Casteldebole per caricare la squadra, ha poi motivato ancor di più il gruppo che sa di poter contare sull'amore e il sostegno incondizionato di un'intera tifoserie che per il bene del Bologna non farà mai mancare la propria spinta in casa e fuori pur restando molto critica nei confronti di una dirigenza che negli ultimi tre anni ha progressivamente indebolito la squadra e abbassato l'asticella delle ambizioni.