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Si legge Baccaglini, si dice Zamparini: Palermo, non è cambiato proprio nulla

Si legge Baccaglini, si dice Zamparini: Palermo, non è cambiato proprio nullaTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 24 aprile 2017, 12:452017
di Andrea Losapio

Paul Baccaglini è il presidente del Palermo, senza avere speso un euro finora, dal sei di marzo. Un mese e mezzo è davvero un po' poco per giudicare l'operato di chi non è mai stato nel calcio - anzi, seguiva e giocava a basket - ma che di fatto rappresenta la società rosanero davanti alla stampa, all'opinione pubblica e ai tifosi. Ebbene, 20 gol subiti e solo 2 fatti in 6 partite, un solo punto messo a contabilità (con il pareggio contro il Bologna, uno 0-0 in superiorità numerica che gridava vendetta) e un allenatore già esonerato, mentre la salvezza distanza tredici punti. Il tecnico mandato via è Diego Lopez, ovviamente una separazione inutile perché mette a bilancio solamente un altro nuovo traghettatore come Bortoluzzi che, in un modo o nell'altro, non durerà fino alla prossima stagione.
La verità è che, al di là delle sigle e dei fondi di investimento (la YW&F non esiste, a parte in Delaware, e comunque non è quella) sarebbe carino capire chi c'è - se c'è - qualcuno dietro a questa situazione.

Perché finora si legge Baccaglini e si dice Zamparini. E due anni fa l'intenzione era quello di evitare l'arrivo di altri eventuali Manenti nel calcio italiano: non è giusto comparare le persone, perché Baccaglini avrà il tempo per dimostrare di essere meglio del poco illustre metro di paragone, ma è davvero incredibile come molte società del nostro campionato siano immerse in una nebbia, con proprietari che alla fine si parano dietro ad altre partecipazioni, holding o partecipazioni. Sarebbe anche ora di chiedere chiarezza nel calcio italiano. Così Baccaglini rimarrebbe Baccaglini e non si direbbe che non è cambiato nulla. Perché Zamparini, in questo momento storico, potrebbe esonerare pure lui.