Spalletti e il ritorno in Italia. Sempre più improbabile

Luciano Spalletti è il sogno proibito di tutti. Ci ha pensato la Juventus, lo tenta il Napoli, il Milan - prima di virare sulla soluzione interna - ci ha provato. La realtà è che, però, l'ex tecnico della Roma non è mai stato sul punto di firmare un contratto per queste squadre. Ogni volta che salta qualche panchina illustre è sempre in pole, un po' come la bella di Siviglia. Salvo poi rientrare nel novero più per una questione di nome (e disoccupazione) che non per reale possibilità che finisca ad allenare tale squadra. Il perché è molto semplice: il contratto di Spalletti in Russia è troppo oneroso per le casse di qualsiasi squadra italiana. Prendeva il 50% in più di Conte alla Juventus, idem per Benitez, stessa cosa per Mazzarri, tre nomi top.

Senza bonus, perché poteva finire ben oltre i 4,5 milioni di euro che percepiva all'anno, aggirandosi intorno ai sei.
Con un'offerta così è normale che Spalletti decida di rimanere fermo dov'è, magari gironzolando per i campi per seguire quella o quell'altra squadra, almeno fino al 30 giugno 2015. A meno che non arrivi una super offerta, quella da far saltare il banco, che pare arrivata, ancora una volta dalla Russia. Pareggiate le condizioni contrattuali con lo Zenit (si tratterà la buonuscita) e incontro esplorativo con il tecnico di Certaldo. Spalletti potrebbe quindi ritornare in Russia e trovare un altro contratto bomba, da blindarlo per i prossimi anni. Con l'Italia che guarda malinconicamente sullo sfondo.