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TMW RADIO - Capello: "Juve vincente nel dna. Mandzukic un esempio"

TMW RADIO - Capello: "Juve vincente nel dna. Mandzukic un esempio"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 14 febbraio 2017, 17:002017
di Marco Conterio

Dai Laureus Awards di Montecarlo, prende la parola la leggenda delle panchine italiane, Fabio Capello, in esclusiva radiofonica per TMW Radio e per Tuttomercatoweb.com.
Sui giovani e sull'Italia. "E' un momento interessante per il calcio italiano. Ci sono tanti giovani, il peso della maglia azzurra è gravoso e alcuni magari non sono abituati a questa responsabilità".
Su Real-Napoli. "E' difficile per il Napoli, al Bernabeu devi giocare con la stessa fiducia con cui giochi al San Paolo. Fuori casa il Napoli non lo ha ancora dimostrato ma in questo Real c'è confusione tattica, non è al top e sarà una gara interessante. Il Napoli è bravo anche in fase difensiva e la velocità delle punte può creare difficoltà al Real".
Sul modulo della Juventus. "Nel calcio moderno tutti devono correre, se non lo fai è difficile fare risultato. Se Mandzukic corre e si sacrifica, gli altri lo fanno più volentieri. Berlusconi mi diceva 'perché cambi Savicevic?'. Perché non correva... Nel calcio moderno la tattica è 9-1. Non si può pensare di aver giocatori che aspettano la palla, il calcio moderno non è fatto di numeri.

La Juventus ha grande qualità in attacco, con 5 difensori non si trovava e così si è ritrovata".
Sulla Roma. "Sta giocando bene, sa imporre il gioco ma la Juventus ha i punti di vantaggio. La Juventus ha da anni questa voglia di vincere e non la perde. Se devi rincorrere hai qualcosa dentro ma se non arrivi resta rammarico. La Juve ha voglia di stare davanti, è qualcosa che fa parte del suo dna".
Sui tecnici italiani. "Conte può preparare di volta in volta le partite non giocando in Europa. Sta facendo un lavoro fantastico, dimostra ancora di essere poliedrico lui come i tecnici italiani che cambiano tattica durante il campionato. E' partito a quattro dietro, ora gioca a tre. Prima subiva sempre, ora è riuscito a farli e non subisce. Ancelotti? Vedo che è in difficoltà. La verità è che quando prendi una squadra dopo Guardiola, abituata a giocare in un modo, è difficile cambiarla. Ha avuto difficoltà Mourinho a cambiare quel che voleva Van Gaal. Lo stesso discorso vale per Ancelotti, c'è ancora confusione, assimilare un modulo nuovo non è semplice".