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TMW RADIO - Drago: "Juve, se prendi Caldara sei a posto per 10-12 anni"

TMW RADIO - Drago: "Juve, se prendi Caldara sei a posto per 10-12 anni"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
lunedì 19 dicembre 2016, 15:212016
di Ivan Cardia

Ospite di TMW No Stop su TMW Radio, l'ex tecnico del Cesena Massimo Drago ha commentato l'esplosione di alcun ragazzi, in particolare Caldara e Kessié, allenati in bianconero: "Per chi non li conosceva sono una lieta sorpresa, io conoscevo la qualità dei calciatori e sapevo che potevano far bene anche in Serie A".

Kessié piace molto in Premier. È già pronto?
"Ha una personalità importante. Quando è arrivato da noi era un difensore centrale, poi abbiamo avuto l'intuito di farlo giocare da centrocampista: può diventare un giocatore di grande qualità. Recepisce subito quello che gli viene chiesto".

Caldara sembra a un passo dalla Juve per 18/20 milioni.
"Chi lo prende fa un affare. Si può anche pensare di avere un giocatore per 10/12 anni vista la giovane età. Io lo chiamavo il giovane vecchio, perché nonostante la giovane età sembra un veterano. Non ha problemi quando gioca, è cattivo e determinato al punto giusto".

Stefano Sensi piccola nota stonata?
"Stefano ha delle qualità superiori alla media. Purtroppo è stato bloccato da diversi problemi fisici. Però, leggevo anche le pagelle di ieri, quando ha giocato ha sempre fatto la sua parte. Per un giovane al primo anno in A sta facendo bene, speriamo che gli infortuni lo lascino in pace".

I giovani dell'Atalanta hanno vissuto sulle ali dell'entusiasmo.
"Sì, anche se devo dire che Gasperini è stato bravo a metterli dentro nel momento decisivo. Il suo intuito è stato quello di inserirli per risollevare l'Atalanta: con il Crotone era una partita spartiacque. Sono stati bravi a vincere e a continuare nel percorso di crescita".

Chi l'ha colpita di più nell'Atalanta?
"Ha tanti giovani interessanti, hanno il senso di appartenenza che dà l'input in più per fare meglio e migliorarsi. Guardo Gagliardini: negli anni è stato oggetto di tanti problemi fisici, però le sue qualità si conoscevano da tempo. E non dimentichiamo Petagna: anche in quel caso si può parlare di destino del calcio".

Si aspettava che il Crotone facesse tanta fatica?
"Hanno avuto il bisogno di capire cosa fosse la Serie A, sono stati anche penalizzati dal fatto di non poter giocare le prime partite in casa. Però sono convinto che riusciranno a uscire della difficoltà".