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TMW RADIO - Terim: "Che emozione tornare a Firenze. Qui ricordi bellissimi"

TMW RADIO - Terim: "Che emozione tornare a Firenze. Qui ricordi bellissimi"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 11 marzo 2017, 21:422017
di Giacomo Iacobellis

A Firenze per partecipare alle celebrazioni del 90° anniversario della Fiorentina domani, l'ex allenatore viola Fatih Terim ha parlato così ai microfoni di TMW Radio: "Sono molto felice ed orgoglioso di essere tornato a Firenze. Qui ho passato dei bellissimi momenti. Ho pranzato col presidente, Salica e Antognoni e visto il centro sportivo. E' tutto cambiato, è tutto più grande e mi piace molto. Anche lo stadio è cambiato. Ho sentito che ci sarà anche un nuovo stadio, complimenti alla società e ai Della Valle. Ho sentito grande nostalgia, quando ho avuto l'invito ho chiamato la mia famiglia e tutti sono stati molto contenti. Ho passato in viola solo dieci mesi, ma intensi".

Sul ricordo più bello: "Tanti, tutti belli. Mi viene in mente, in particolare, la prima partita contro la Reggina e la vittoria. C'era una bella atmosfera, non ho dimenticato nulla".

Su un possibile ritorno alla Fiorentina: "C'è una grande società e anche un bravo allenatore, con una buona rosa. L'importante è rimanere sempre in alto e giocare in Europa. Capisco i tifosi che vogliono vincere perché lo meritano, sia loro che la città".

Sul Milan cinese: "Il Milan è una grande società, ho ancora degli ottimi rapporti coi rossoneri. Berlusconi mi ha aiutato tanto ai tempi del Milan, anche se la Fiorentina è un'altra cosa. Ultimamente tante società cambiano proprietà per motivi economici. La Cina sta facendo tanti passi per diventare grande nel calcio, è una strategia. Se ci riescono sarà importante per loro, ma non voglio decidere al posto di Berlusconi. Il calcio va avanti, pensiamo a Roma e PSG per esempio".

Sull'accoglienza che si attende domani al Franchi: "Sarà molto emozionante, a Firenze c'è un'energia diversa, ero qui con moglie e figli, come se fossi stato un italiano e non un turco. Quando venni Batistuta andò a Roma e tutti erano arrabbiati, ma in quelle difficoltà la gente mi protesse e mi fece sentire uno di loro. Si è creato un legame speciale, per questo ho grandi ricordi e siamo anche arrivati in semifinale in Coppa Italia. Quando ho visto la finale in cui io non c'ero mi è dispiaciuto, ma lo striscione dei tifosi dedicato a me mi ha consolato. Significava essere amato e rispettato. Alla fine questi due giorni saranno indimenticabili".

Sulla sua Fiorentina: "Mi aiutarono tutti: da Antognoni a Dati a Giachetti e i miei giocatori, in particolare Di Livio, Toldo, Pierini, Vanoli e anche Amaral (ride, ndr) che nonostante l'infortunio era sempre nello spogliatoio con noi. Eravamo proprio una squadra, tutti mi hanno aiutato, era un blocco unico anche con la stampa. A Firenze c'è una sola squadra per cui tifano tutti".

Su Cecchi Gori: "Se fosse venuto, l'avrei salutato. Non parlerei mai male di lui".

Su Bernardeschi: "Non conosco i dettagli, la società si tutela come il giocatore, posso dire che lui è un gran talento".

Su Totti: "È un grande giocatore con grande personalità, mi è sempre piaciuto. Dovrebbe giocare finché può farlo perché non avremo un altro Totti. Speriamo continui ancora, tanto per fare l'allenatore ha tempo".

Su Sousa e il rapporto con la società: "Dirigenti, allenatore, giocatori e città dovrebbero stare tutti dalla stessa parte. Se uno non rema più insieme agli altri diventa difficile. La gente felice rende sempre di più. Un presidente mette i soldi per vincere, un allenatore accetta una squadra per allenarla al meglio e giocatori cercano di dare il loro meglio in campo. Finché funziona così i tifosi sono felici. Nessun uomo se non è felice può rendere al meglio, con i dubbi non si va da nessuna parte".

Ancora su Sousa: "È un bravissimo allenatore, per quello che ho potuto vedere".

Su Chiesa jr: "I giovani devono lavorare sempre per migliorarsi, Chiesa deve avere come obiettivo quello di superare suo padre e non deve accontentarsi mai".