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Top11 Final Eight Primavera: qualità D'Urso in mezzo, Manaj-Favilli davanti

Top11 Final Eight Primavera: qualità D'Urso in mezzo, Manaj-Favilli davantiTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
martedì 7 giugno 2016, 12:302016
di Simone Lorini

E' terminata sabato scorso l'edizione 2015-2016 del campionato Primavera, una stagione che ha visto trionfare per l'ottava volta nella sua storia la Roma di Alberto De Rossi: i piccoli Lupi hanno avuto la meglio sulla Juventus di Grosso, che dopo il successo nella Viareggio Cup è incappata in due ko in finale, sia in Coppa Italia che in campionato. Andiamo dunque a stilare una possibile Top 11 della settimana passata tra Modena, Sassuolo e Reggio Emilia, consapevoli tuttavia che molti più ragazzi meriterebbero di entrare in classifica.

TOP 11 FINAL EIGHT (4-3-1-2): Zaccagno (Crisanto); Gyamfi, Blanco, Capradossi, Baraye; Cassata, Machin, D'Urso; Lo Faso; Favilli, Manaj.

Abbiamo scelto un insolito 4-3-1-2, proprio per premiare ogni tipo di calciatore visto in questa lunga settimana di sfide, dal portiere, al difensore, sia esterno che centrale, al mediano davanti alla difesa, all'incursore fino all'attaccante di potenza, fantasia e velocità.

Andrea Zaccagno (Torino) - Già decisivo contro la Fiorentina, nel turno precedente, il portierino del Torino si ripete anche contro l'Atalanta, risultando fondamentale. Final Eight che si conclude in semifinale, ma non certo per colpa sua, autore della solita prova di alto livello che gli varrà certamente una sistemazione di prestigio nel prossimo anno. Lorenzo Crisanto (Roma) - Classe 1998 ma in grado di mettersi in mostra anche davanti a Pop e Romagnoli: non particolarmente strutturato ma dotato di riflessi felini, che quando giochi in porta non guastano. Grande protagonista del trionfo romanista, impossibile non citarlo.

Bright Gyamfi (Inter) - Gara d'esordio da urlo per il ghanese, che distrugge la corsia sinistra del Palermo sia dal punto di vista della qualità che della quantità: è lui infatti, nel secondo tempo supplementare, a creare i maggiori pericoli alla difesa rosanero, saltando uomini come birilli e costruendo numerosi azioni da gol. Ne sentiremo parlare.

Carlos Blanco (Juventus) - Imperfetto all'esordio, ma in costante crescita durante il proseguimento del torneo: limita l'attacco della Roma in finale, nonostante la serata storta di Romagna. La sua maggiore "esperienza", parliamo comunque di un classe 1996, si fa sentire in campo, così dopo Viareggio colleziona un'altra serie di gare di ottimo livello.

Elio Capradossi (Roma) - E' tornato il leader difensivo che si era dimostrato prima del grave infortunio di inizio anno: perfetto nell'esordio e in finale, contro l'Inter si smarrisce un po' ma di fronte aveva comunque un avversario davvero difficile da contenere come Manaj.

Joel Baraye (Virtus Entella) - Una sola partita, ma bastevole per far vedere tutte le sue qualità: atletismo eccezionale, grande spinta offensiva ma anche una ottima predisposizione al sacrificio difensivo. Contro la Roma non era facile, ma si dimostra uno dei migliori esterni del torneo, al pari del già citato Gyamfi ma sicuramente anche di Pol Lirola, grande protagonista della finale con la maglia bianconera.

Christian D'Urso (Roma) - E' lui il miglior giocatore della Final Eight Primavera, almeno per quanto riguarda chi vi scrive: non segna ma fa segnare e sognare. De Rossi sta molto attento a non elogiare singoli, e fa bene, ma qui si parla di un livello superiore: palla al piede è spesso infermabile, costruisce e ripiega, un calciatore fondamentale per la squadra a cui il tecnico non rinuncia mai e che è atteso da una stagione tra i professionisti quanto prima.

José Ndong Machín Dicombo (Roma) - Grande protagonista della sfida contro l'Entella, cale un pochino alla distanza: nella finale gioca un grande primo tempo ma sparisce nella ripresa, forse per colpa di una condizione fisica destinata inevitabilmente a calare con il procedere delle gare. Rimane comunque un punto di riferimento straordinario per tutta la durata del torneo.

Francesco Cassata (Juventus) - Sulla scia di D'Urso, ma con più pause durante le partite: indubbiamente pronto per una prima esperienza tra i pro, è assolutamente irresistibile quando parte palla al piede spaccando sovente in due le difese avversarie. Lo fa benissimo contro il Palermo, mentre in finale contro la Roma si vede decisamente meno.

Simone Lo Faso (Palermo) - Gli basta mezz'ora per rimanere nella storia della Final Eight 15-16: entra a gara in corso contro l'Inter e spacca letteralmente in due la partite. Segna due gol, il primo meraviglioso e per di più sorprendendo l'ottimo Radu, dimostrandosi freddo anche dal dischetto quando si arriva al dunque. Come per Baraye, una sola partita a disposizione, anzi meno, ma in cui dimostra tutto il proprio talento.

Andrea Favilli (Juventus) - Devastante. Non puoi pensare altro dopo averlo visto in azione contro l'Empoli, gara in cui mette a segno due gol, un assist e dimostra una superiorità fisica pazzesca nei confronti degli avversari che si mettono sulla sua strada. Anche la personalità non manca a questo "piccolo Vieri", che quando si gira col sinistro ricorda davvero tantissimo il centravanti di scuola Torino. In finale si fa però superare da Ponce, autore di una grande gara e di un gol pesantissimo.

Rey Manaj (Inter) - Indubbiamente l'attaccante più pronto e completo dell'intera manifestazione, coi numeri che parlano chiaro e in suo favore: 4 gol in due partite, con la finale sfumata solo per una questione di rigori. L'avrebbe certamente meritata per quanto mostrato in campo, sia nel quarto di finale che nella semifinale contro la Roma: ma come chiarito da Vecchi, la sua presenza è stata un "regalo" da parte della Prima Squadra, perché Manaj con la categoria Primavera c'entra davvero poco.