Torino, Boyé conteso in patria. Mihajlovic allontana il rapimento

Dieci presenze e 512' in campo per conquistare tutti. Lucas Boyé (20) è seguito con grande interesse da Giampiero Ventura per un futuro inserimento nel gruppo della nazionale italiana, ma - intanto - Sinisa Mihajlovic lo coccola e lo blinda alla sua corte. L'ex River Plate cerca la prima gioia in A dopo la rete in Coppa Italia siglata ad agosto contro la Pro Vercelli, in granata è chiuso dal tridente Iago Falquè-Adem Ljajic-Andrea Belotti ma il classe '96 attende il suo momento. Senza fretta, senza ansia. Ma con tanta voglia di continuare a migliorare e dimostrare a tutti che il futuro lo porterà a calcare grandissimi palcoscenici.

Non può essere diversamente per chi, in patria, è stato accostato di recente anche al Boca Juniors in vista di gennaio. Ma anche il River avrebbe pensato a riportare il talentuoso calciatore in patria per permettergli di giocare con maggiore continuità e per evitare un tradimento che sarebbe effettivamente doloroso. Ma non ci sarà alcun modo, almeno secondo le parole di Mihajlovic, di strappare l'argentino in possesso del passaporto italiano al Toro. "Non va via, a meno che non lo rapiscano (ride, ndr)", le dichiarazioni del mister serbo che ha così chiuso il caso.