Torino, il Porto d'Italia. Gioielli venduti a caro prezzo, restando competitivi
Vendere i gioielli, sì. Ma a caro prezzo. Una politica che al Torino è sempre più consuetudine, con il pregio di riuscire a unire i profitti con i risultati sportivi. L'ultimo della lista è Matteo Darmian, ceduto per 18 milioni al Manchester United. E potrebbe non finire qui, viste le avances continue nei confronti di Maksimovic col club che cerca di resistere fino alla prossima estate e la possibilità di ottenere una considerevole plusvalenza dalla cessione di Bruno Peres.
L'anno scorso i pezzi pregiati furono Cerci e Immobile, due anni fa Ogbonna (ceduto per 15 milioni alla Juventus). Eppure il lavoro di Petrachi sul mercato e di Ventura sul campo hanno portato a un 7° e un 9° posto in Serie A, più una esaltante cavalcata in Europa League. Esaltando giovani inesplosi altrove (vedi proprio Darmian e Immobile) e rivitalizzando giocatori maturi (esempio più lampante Moretti, addirittura arrivato in Nazionale). Incassare mantenendo la competitività: nel suo piccolo questo Torino è un piccolo Porto, esempio virtuoso a livello mondiale.