Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Tre indizi fanno una prova. Serve un'impresa per salvare la Premier

Tre indizi fanno una prova. Serve un'impresa per salvare la PremierTUTTO mercato WEB
© foto di Imago/Image Sport
giovedì 12 marzo 2015, 11:002015
di Raimondo De Magistris

"Il PSG ha meritato di passare il turno". La sintesi del Mourinho pensiero al termine della sfida di ieri sera di Stamford Bridge è stata questa. Il manager del Chelsea non ha cercato motivazioni esterne per spiegare l'eliminazione della sua squadra che partiva con un vantaggio importante visto l'1-1 conquistato al Parco dei Principi e alla quale non è nemmeno bastata una superiorità numerica durata 90 minuti per avere la meglio del PSG.
La squadra di Blanc ha tirato fuori il meglio di sé dopo la severa espulsione del suo calciatore migliore - Zlatan Ibrahimovic - e ha tenuto botta a un Chelsea timoroso e poco propositivo.
"In dieci si gioca meglio che in undici", diceva il vecchio maestro Nils Liedholm. E in effetti il PSG ha dimostrato di saper tirare fuori gli artigli nel momento di maggiore difficoltà, di mettere alle corde una squadra che per due volte è passata in vantaggio e per due volte è stata rimontata. David Luiz e Thiago Silva i protagonisti dell'impresa, cuore verdeoro in una squadra transalpina dalla forte identità latina che ha rimesso in discussione il ruolo della Premier League nella massima competizione europea. Un ruolo che, risultati alla mano, appare sempre più marginale.
A tenere alto l'onore del campionato inglese in Champions negli ultimi anni è stato proprio il Chelsea. Nella stagione 2011/12, anno del trionfo con Di Matteo in panchina, la compagine londinese fu l'unica inglese a oltrepassare lo scoglio degli ottavi di finale. I blues non solo superarono il Napoli in un rocambolesco doppio confronto, ma riuscirono ad arrivare fino al trionfo finale battendo il Bayern Monaco ai rigori nell'atto conclusivo all'Allianz Arena.

Un ultimo picco, prima di un crollo quasi verticale visto che nella Champions successiva City e Chelsea hanno salutato la competizione nella fase a gironi, mentre United e Arsenal non sono andate oltre gli ottavi di finale.
Leggermente meglio è andata nella passata stagione, coi blues ancora una volta profeti fuori dalla patria e capaci di arrivare fino alle semifinali. Salvo poi cedere il passo a un più compatto Atletico Madrid. City e Arsenal fuori agli ottavi, United out ai quarti dopo aver ottenuto nel turno precedente una sudatissima qualificazione contro il modesto Olympiacos.
Si è arrivati quindi alla Champions 2014/15 con le inglesi chiamate al riscatto dopo due campagne nella massima competizione europea abbastanza deludenti. In questa stagione, però, non solo al momento non si intravedono segnali di ripresa, ma c'è il rischio di fare un passo indietro rispetto a un anno fa. Il Chelsea, la squadra che aveva maggiori possibilità di accedere ai quarti, è stato eliminato. Arsenal e City, entrambe sconfitte in casa rispettivamente da Monaco e Barcellona, rischiano di salutare a loro volta agli ottavi a meno di clamorosi ribaltoni tra pochi giorni. Rimonte che viste le gare d'andata appaiono più che complesse.
Al momento, insomma, l'unico club di Premier che ha serie possibilità di proseguire il suo cammino europeo è l'Everton, che però gioca in un Europa League. In Champions, per il terzo anno consecutivo, il bottino per il campionato più ricco del mondo rischia di essere magrissimo.