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Tre retrocessioni e lo zero in bilancio. La favola sbiadita del Portsmouth

Tre retrocessioni e lo zero in bilancio. La favola sbiadita del Portsmouth
martedì 30 settembre 2014, 07:452014
di Andrea Losapio

C'era una volta, neanche molto tempo fa, una squadra che vinceva la Championship, arrivando in Premier League con Harry Redknapp alla guida. Il tecnico, attualmente al QPR venne prima sostituito e poi richiamato, per portare finalmente la squadra alle vette più alte della massima serie inglese. Perché il Portsmouth, bella favola dei primi anni duemila, ha avuto anche calciatori importanti fra le sue fila. Come Andrés d'Alessandro, ultimo dei tanti figliocci di Maradona che poi si sono dimostrati immancabilmente solo belli da vedere, ma pure Milan Baros o Lassana Diarra. Oppure ancora Sulley Muntari, centrocampista del Milan, che ha avuto anche la fortuna di alzare la FA Cup dopo avere vinto contro il Cardiff City (gol di Kanu, nigeriano ex Inter) ed eliminato il Manchester United segnando l'8 marzo del 2008.
Di tutto questo, a Portsmouth, non hanno solamente che il sentore. Fratton Park è diventato sempre più palcoscenico per onesti figuranti della pedata che non per campioni in grado di cambiare le sorti del calcio mondiale. Perché, dopo l'ultimo posto in Premiership del 2009-10, è arrivata la retrocessione dalla Championship.

E poi, in ultimo, dalla League One alla League Two, dove attualmente milita. Non senza un senso di scoramento, perché difficilmente si vede una caduta così verticale senza passare da un fallimento. In Italia il banco sarebbe andato gambe all'aria, in Inghilterra è arrivato un curatore fallimentare per mettere a posto i problemi economici. E ora si può dire che siano andati a posto, perché i Pompey ora non hanno più debiti. È durata cinque anni e con il rischio di una liquidazione, ad aprile 2013. Ci sono voluti circa 2,5 milioni di sterline - che ognuno dei 2368 membri del club ha contribuito a tirar fuori, con una tassa di 1000 sterline ciascuno - e un'iniezione di altre 500 mila sterline per salvare la barca. Ora il Portsmouth, ottavo in classifica, vuole ritornare dove più gli compete. Per far sì che la favola si compia del tutto, e che non vengano solo viste sbiadite foto di trofei passati.