Udinese, Allan: "Pirlo è un fenomeno. Il mio futuro? Sto bene qui"

Il centrocampista dell'Udinese Allan ha rilasciato un'intervista ai microfoni di udineseblog.it; queste le dichiarazioni del brasiliano: "Io guardavo sempre il calcio italiano dal Brasile e vedevo che era molto difficile, anche per la lingua diversa; ho guardato molte partite. Quando sono arrivato qui sono stato aiutato da tutti, dallo staff, dal mister; per la lingua ho un prof che è bravissimo. Adesso capisco bene, parlo non benissimo però...Io rivelazione dell'anno scorso? Quando ero in panchina avevo una grande voglia di entrare in campo, volevo giocare anche pochi minuti. Ringrazio il mister che mi ha fatto esordire. Io non mi aspettavo di fare tante partita, però con la fiducia del mister e dello staff, che mi hanno aiutato molto, sono riuscito a fare bene. In Brasile giocavo un po' come terzino destro o anche più avanti, comunque giocavo sempre a destra. Guidolin poi mi ha trovato un nuovo ruolo, mi ha messo in mezzo e mi piace. Allan fuori dal calcio? Finito l'allenamento vado subito a casa o passo prima a prendere mio figlio all'asilo. Sia lui che mia moglie sono molto contenti.

Udine è una città tranquilla, si lavora bene e si può maturare. In Brasile era diverso, se non vincevi per tre partite i tifosi già arrivavano in spogliatoio a fare casino. Il mio futuro? Io sono molto contento qui, spero di fare benissimo con l'Udinese. Siamo usciti dall'Europa ma voglio fare bene in campionato e anche in Coppa Italia. I nostri obiettivi? Bisogna pensare a una cosa alla volta, il primo obiettivo sono i 40 punti poi vediamo dove riusciamo ad arrivare. Il campionato italiano? La Juve è la più forte perché ha la rosa più vasta; dopo c'è il Napoli e il Milan. Il calciatore italiano che mi ha stupito di più è Pirlo, sono riuscito a scambiare la maglia con lui e quel giorno sono tornato a casa contento nonostante avessimo perso quella partita. La Nazionale? Penso che adesso sia difficile farne parte, il Mondiale è molto vicino. Magari per quelli dopo, ma la cosa importante è fare bene qui".