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Ultimo giorno di mercato, caccia al tassello mancante. Aspettatevi sorprese

Ultimo giorno di mercato, caccia al tassello mancante. Aspettatevi sorprese
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 31 agosto 2015, 08:302015
di Ivan Cardia

"Sento da tutti che io mi sono fatto comprare decine di giocatori, ma non è così. Siamo una squadra che con qualche infortunio può andare in difficoltà. Ci manca anche un terzino sinistro". Ha dovuto aspettare l'ultimo giorno per sbilanciarsi, dopo aver glissato anche nella conferenza che ha preceduto la partita contro il Carpi, ma alla fine Roberto Mancini è uscito allo scoperto e ha chiarito che la squadra, a meno di 24 dalla chiusura del mercato, non è da considerarsi completa. Onore al merito, l'allenatore dell'Inter, che pure avrebbe almeno sei buoni motivi per sorridere, visto che i nerazzurri sono a bottino pieno dopo due giornate, è uscito allo scoperto, ammettendo quel che non tutti i suoi colleghi sono disposti a confessare.

Aspettiamo il terzino sinistro dei nerazzurri, quindi: Alex Telles del Galatasaray è tornato di moda, anche perché Guilherme Siqueira sembra molto vicino al Benfica, ma c'è sempre Faouzi Ghoulam che continua a piacere nonostante le richieste esose del Napoli. L'Inter cederà un paio di esuberi, poi piazzerà il colpo richiesto dal Mancio e anche quello non esplicitato: Eder o Fabio Borini, con il sogno Ezequiel Lavezzi, un altro attaccante dovrebbe arrivare. Due innesti, tre contando quello possibile di Felipe Melo, all'ultimo giorno di mercato per una squadra nel lotto delle prime in classifica, sembra il mondo al contrario, ma non lo è. A dispetto di un mercato quasi scoppiettante, le big si sono comunque ridotte agli sgoccioli per cercare la quadratura del cerchio. Aspettatevi sorprese.

Non si è voluto sbilanciare Massimiliano Allegri, nonostante la sconfitta contro la Roma e la sensazione condivisa che la Juventus a oggi sia ancora un cantiere aperto: Mario Lemina rimpolperà un centrocampo messo in difficoltà soprattutto dagli infortuni, il pezzo mancante è da ricercarsi nel reparto offensivo. Si inseguiva un trequartista, è partito l'unico in rosa, Kingsley Coman, seppure nell'ambito di un ottimo affare dal punto di vista economico: paradossi del mercato. In casa Juventus brucia soprattutto il sorpasso all'ultimo secondo del Wolfsburg per Julian Draxler, che costringe Marotta & Co, finora sempre oculati nel programmare, a dover rasentare l'improvvisazione: si è già bussato alla porta del Lione per Nabil Fekir, si busserà a quella dell'Inter per Hernanes, mentre i tifosi sperano che la dirigenza abbia il classico coniglio nascosto nel cilindro, come tale impossibile da prevedere, per rimediare a oltre un mese di immobilismo fotografato dalle due sconfitte nelle prime due di campionato, record negativo per il peggior avvio di stagione nella storia della Vecchia Signora. Aspetta un rinforzo last minute anche il Milan, che coltiva il sogno Axel Witsel e tiene d'occhio Roberto Soriano (nomi spendibili anche in chiave Juve): un interno di centrocampo, in ogni caso, dovrebbe arrivare alla corte di Sinisa Mihajlovic, che si prepara a salutare Antonio Nocerino (l'ultima idea parla il turco del Besiktas, la Sampdoria è comunque alla finestra) e José Mauri (c'è l'Atalanta). Sul fronte rossonero, attenzione anche all'asse sempre caldo con il Genoa: Diego Perotti piace a chiunque ami il calcio, Suso agli ordini di Gasperini potrebbe trovare la giusta dimensione per le sue qualità. A Napoli, ancora, è arrivato Nathaniel Chalobah: una vera e propria incognita, sia per l'impatto che può arrivare in prima squadra, sia perché la sua polivalenza non dissipa il dubbio sull'effettiva collocazione, se a centrocampo o in difesa. Quello arretrato, al netto delle richieste di Sarri che ha fatto capire di considerare la squadra incompleta soprattutto a centrocampo, è il reparto in cui i partenopei lavorano o dovrebbero lavorare per l'ultimo colpo: che sia Thomas Heurtaux, Alan Costa o Sebastien De Maio, le incertezze palesate ieri sera contro la Sampdoria, non certo una novità per il San Paolo, rendono impellente trovare un rimedio, sia pure nel breve tempo che il mercato ormai concede. A Firenze aspettano che rientri la grana Joaquin: il giocatore vuole andare, tenerlo scontento non ha molto senso, ma vendere all'improvviso un titolare, all'ultimo giro della giostra, potrebbe essere una mossa rischiosa, a meno che dalla Spagna non arrivino denari sufficienti a giustificarla. E che sarebbero tenuti sulla fascia, destra o sinistra che sia, ma difensiva, perché a Paulo Sousa manca tuttora almeno un terzino di valore: piace Taleb Twatiha del Maccabi Haifa, ma i gigliati hanno già spiazzato tutti con il colpo Joan Verdù e interpretarne le mosse rischia di essere un azzardo.

Meno si rischia nel chiudere sul mercato delle romane: Rudi Garcia si gode la vittoria della sua Roma sulla Juventus e forse il mercato più convincente dell'intera Serie A, con movimenti da effettuare soprattutto in uscita. La sponda biancoceleste ride meno, dopo i quattro gol subiti dal Chievo che hanno messo il carico sui tre già rimediati dal Bayer Leverkusen: alla Lazio erano convinti di aver messo in piedi una squadra competitiva, da migliorare solo in caso di passaggio del turno, ma hanno imparato sulla propria pelle che forse non lo era poi tanto. La notte porta consiglio, chissà che anche all'ombra del Colosseo non pensino di stupire tutti con qualche movimento a sorpresa (fari comunque puntati sulle uscite, anche eccellenti, si veda ai capitoli Lucas Biglia e Felipe Anderson). D'altra parte, è l'ultimo giorno, non di scuola ma di mercato: concedete il beneficio del dubbio a chi cerca di anticipare le mosse non sempre razionali delle nostre squadre. E aspettatevi sorprese.