Un altro errore di Mourinho: De Bruyne tra Ribery e Robben

C'era una volta una tiritera abbastanza conosciuta. Se José Mourinho non ti ritiene all'altezza delle sue squadre, allora sei finito (nel migliore dei casi) oppure non hai mai iniziato (modo gentile per definirti bidone). C'è più di un caso che depone a favore del Mago di Setubal, in questa stagione è stato emblematico il caso di Fernando Torres. Poco tempo fa, sempre a Milano e sempre sponda rossonera, è arrivato pure un Essien irriconoscibile, pensando che il ghanese era stato uno dei migliori al mondo nel suo ruolo. All'Inter è stato prestato Wallace, con risultati discutibili, mentre Eto'o non è stato confermato: all'Everton malissimo, sta recuperando lentamente nella Sampdoria di Mihajlovic, dopo un inizio burrascoso. Ashley Cole alla Roma, oppure Marko Marin, alla Fiorentina, ma questa è un'altra storia.
Peccato che pure i santoni sbaglino, qualche volta, e si dimostrano umani. Perché Josè Mourinho nella scorsa stagione ha ceduto David Luiz e Lukaku (prendendo giustamente un sacco di soldi), ma non solo. Frankie Lampard al City sta dimostrando di essere ancora più che integro fisicamente - come durante tutta la sua carriera - mentre Salah sta facendo impazzire Firenze.

E anche le difese avversarie. E poi c'è il caso Kevin De Bruyne, venduto a 20 milioni di euro dopo sole 9 presenze nel Chelsea, perché considerato inferiore ai vari Oscar, Hazard, Willian. In senso assoluto poteva anche essere vero, in quello relativo no, perché al Wolfsburg il belga sta diventando uno dei migliori giocatori della Bundesliga. Tanto che il Bayern Monaco vuole raddoppiare (e mezzo) quanto speso dai verdi di Germania, offrendo circa 50 milioni di euro. Una cifra astronomica per un calciatore che andrebbe a rinforzare una batteria che può già contare su Gotze, Ribery e Robben. Il Bayern sta però pensando di svecchiare il proprio reparto offensivo, soprattutto pensando che il solo ex Dortmund ha un'età inferiore ai 30 anni, oltre al moloch Muller. De Bruyne è un investimento che Mourinho ha preferito non fare. E qualche volta sbaglia pure lui.