Un nuovo Presidente e un nuovo CT: FIGC anno zero dopo il disastro
Il 2018 sarà l'anno zero per il calcio italiano. La cocente delusione per la mancata qualificazione al Mondiale ha provocato, oltre all'esonero di Gian Piero Ventura, anche le dimissioni del presidente federale Carlo Tavecchio. Dimissioni che in un primo momento sembravano lontanissime ma reclamate a gran voce e arrivate a sorpresa il 20 novembre scorso, una settimana dopo Italia-Svezia.
La crisi della Federcalcio avanza di pari passo con i problemi della Lega di Serie A, ancora commissariata. E il commissario in carica è proprio Carlo Tavecchio, la cui posizione è stata confermata all'unanimità lo scorso 7 dicembre, durante l'ultima Assemblea di Lega. Una situazione molto complicata, che potrebbe sbloccarsi nel mese di gennaio, quando ci saranno la prossima Assemblea di Lega (il 4) e le elezioni del nuovo presidente della FIGC (il 29). Nell'ultima Giunta del CONI, il presidente Giovanni Malagò ha espresso grande preoccupazione per lo stato del pallone nostrano. Per il numero uno dello sport italiano sarebbe stato necessario un commissariamento della FIGC, che potrebbe diventare inevitabile qualora la Lega Serie A non trovi un nuovo "capo". A gennaio, in un modo o nell'altro, molti nodi verranno finalmente al pettine e bisognerà programmare seriamente il futuro, evitando altre figuracce.