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Un paese alla ricerca del calcio. Che si è arreso solo a Messi

Un paese alla ricerca del calcio. Che si è arreso solo a MessiTUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
venerdì 19 settembre 2014, 07:452014
di Andrea Losapio

L'Iran non è il posto più semplice del mondo, per allenare. Lo ha detto più volte pure Giovanni Mei, 60 anni, vice di Giovanni Colomba al Pune FC, in India, che dieci anni (nel 2004) fa ha allenato il Saipa FC. Tra guerra - l'Iraq non è troppo lontano - e infrastrutture non all'altezza è difficile creare un campionato che si possa dire poco meglio di una Serie D. Qualche prodotto è uscito pure dal calcio iraniano, basti pensare ad Ali Daei o Mahdavikia, ma il mondo ha imparato a conoscere la nazionale asiatica solamente lo scorso giugno, quando in Brasile - fino al novantesimo - ha tenuto testa all'Argentina, rischiando di siglare il gol della vittoria contro i vicecampioni ora in carica.
Poi la sconfitta con la Bosnia, nell'ultima gara del girone, ha tagliato le gambe al sogno di passare il turno, e sarebbe stato un altro avvenimento storico dopo la vittoria contro gli Stati Uniti a Francia 1998.
Artefice del miracolo è Carlos Queiroz, costretto a giocarsi le proprie carte in un paese dilaniato dall'oppressione, con le partite della nazionale che non vengono trasmesse se non in differita, con le donne che vorrebbero vedere le gare ma non possono, con una Federcalcio che tiene sotto controllo praticamente tutto, pure le manifestazioni. Se per caso si fosse concretizzato il pari contro l'Argentina, allora le strade si sarebbero riempite di tifosi festanti, e pare che il regime non veda di buon occhio tali manifestazioni.

La realtà è che il calcio, come industria culturale più che monetaria, può portare avanti uno sviluppo importante per l'Iran. E che Carlos Queiroz, commissario tecnico autore dell'exploit brasiliano (seppur con un punto solo) firmi per altri quattro anni non può che essere un buon viatico. D'altronde era stato lo stesso ministero dello sport a costringere il portoghese - originario del Mozambico - ad annunciare le proprie dimissioni. Ora pare che Queiroz rimanga, con più potere per emergere dal dilettantismo puro, e un contratto leggermente più oneroso del precedente. Sperando di potere fare bene nella Coppa d'Asia (terzo posto obiettivo minimo) e poi raggiungere i Mondiali. Dove, appunto, il paese può fare il salto di qualità. Pure dal punto di vista mediatico e sociale.