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Valdifiori, boom atteso. Ma è una nazionale poverissima

Valdifiori, boom atteso. Ma è una nazionale poverissimaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 2 aprile 2015, 07:452015
di Andrea Losapio

Mirko Valdifiori è il volto nuovo dell'Italia che verrà. Non troppo in là con il tempo, perché di anni ne ha già 28. Anzi, ne compirà ventinove fra venti giorni, ai prossimi Mondiali ne avrà 32 e probabilmente, in caso di delusione ulteriore - toccando ferro e facendo i debiti scongiuri -, sarà il primo a salire sul banco degli imputati perché l'Italia non si rinnova. Vero è che Antonio Conte ha innovato, e nemmeno poco, perché sono ben 43 gli utilizzati finora dal commissario tecnico, in poco più di otto mesi, senza contare chi, come Rossi e Insigne, probabilmente rientreranno dalla finestra appena torneranno dai rispettivi infortuni. Zappacosta potrebbe essere il prossimo, senza dimenticare Rugani che dalla stagione 2015-16 sarà alla Juventus.
Valdifiori però si è meritato le luci del palcoscenico. Forse non tali da oscurare, come ha peraltro fatto, il buon Verratti, forse il miglior centrocampista della Ligue 1 in questa stagione. Il modo di giocare del Paris Saint Germain è molto differente da quello dell'Italia, mentre Conte ha difeso la propria scelta dicendo che Valdifiori è più interditore.

Forse ha più esperienza nel tamponare alcune situazioni, ma certo è che non si può dire che il folletto ex Pescara non abbia un bagaglio tecnico decisamente superiore. La realtà è che, con Conte, spesso gli operai vanno in Paradiso. Come i Padoin o i Peluso, per dirne due dell'esperienza bianconera, più di chi viene pompato dalla critica, o possiede un curriculum di tutto rispetto (il dualismo Krasic-Pepe, come esempio supremo). Valdifiori è il faro di una Nazionale che, fino ad alcuni anni fa, sarebbe stata chiamata B. Perché, pur non essendo più giovani, i titolari avevano l'età dell'empolese, ma con moltissime partite in più sul groppone, con la casacca azzurra e nelle coppe. Non è un male, necessariamente, ma è sempre complicato tenersi su certi livelli che raggiungerli: chiedere a Candreva, che dopo aver debuttato in Nazionale è rimasto ai margini per un bel periodo di tempo, diventando ora un insostituibile, sia alla Lazio che per l'Italia. Peccato che Candreva, di anni, ne abbia 28 ora (appena compiuti) e giochi con gli azzurri dal 2009.