Valencia, progetto da rivedere. Perchè le cose facili non piacciono
Un progetto vincente e avvincente. Ma solo sulla carta, almeno per ora. Al Valencia sembravano voler fare le cose perbene e in grande, con i sogni di gloria di appena due anni fa già messi nel cassetto. Almeno per il momento, per poi riaprirlo - o almeno questa è la speranza dei tifosi - quando le circostanze saranno più o meno favorevoli. Perché il momento poco felice dalle parti del Mestalla dura ormai da un anno. Con una retrocessione sfiorata la passata stagione (e scongiurata per pochi punti) che avrebbe avuto del clamoroso.
Le cessioni multimilionarie di Andrè Gomes e Paco Alcacer al Barcellona hanno inasprito l'animo dei tifosi. Una fiducia concessa a Pako Ayestaran che non ha portato i frutti sperati, vicenda preventivabile però se lo stesso allenatore ha conquistato appena tre vittorie nelle ultime dodici giornate della passata stagione.
E allora l'esonero dopo quattro ko di fila in avvio di Liga diventa automatico, così come la caccia al nuovo tecnico. Intanto Vero Gonzalez, allenatore ad interim, ha conquistato la prima vittoria in campionato. Ma la dirigenza cerca con insistenza Marcelino, che dovrebbe avere l'ok della Federazione iberica per allenare un mese dopo aver lasciato - senza accomodarsi in panchina in gare ufficiali - il Villarreal. Giusto per complicarsi ulteriormente la vita, perché a questo Valencia non piacciono le cose facili...