Valigie pronte - Amauri, la terza scelta. Tra Brasile e un'occasione persa
Otto. E' un numero che Amauri conosce bene. Non è il suo numero di maglia, bensì i minuti collezionati nelle prime dodici giornate di Serie A. Le battute finali dell'ultima sfida contro l'Inter e nulla di più, a dimostrazione di un ruolo ormai marginale nel Torino oltre due anni dopo il suo arrivo.
Il dato fa riflettere, anche perché le altre prime pune a disposizione di Ventura non stanno brillando. Belotti, l'acquisto più costoso della gestione Cairo, è ancora alla ricerca del primo gol in granata, mentre Maxi Lopez è alle prese con una media realizzativa da un gol ogni 300 minuti.
Difficoltà offensive che non spingono Ventura a virare su Amauri, giocatore che in estate decise di restare in granata e di relegarsi, di fatto, in panchina. Ad agosto sulle sue tracce c'era il Carpi. La società neopromossa era alla ricerca di una prima punta, un bomber d'esperienza e l'italo-brasiliano - non troppo interessato alla nuova avventura - favorì di fatto la trattativa Borriello-Carpi.
Adesso, l'ipotesi più realistica è un suo ritorno a casa, un rientro in patria quindici anni dopo l'addio al Brasile per sbarcare in Svizzera e, dopo qualche mese, dare il via alla sua lunga avventura nel nostro paese.