Valigie pronte - Keisuke Honda, addio senza rimpianti. E senza nasconderlo
"La situazione non è facile, non mi è mai capitato di andare in panchina per così tante partite. Ho cominciato a capire come si sente chi lo fa". E ancora. "Per cambiare questo club occorre cambiare totalmente i criteri di valutazione da parte di tutti: dirigenza, tecnico, tifosi e media. In caso contrario ci vorrebbero almeno 5-10 anni".
Keisuke Honda quando parla dal ritiro della nazionale giapponese non le manda a dire. Per due volte nel giro di un mese ha parlato a 360 gradi del Milan soffermandosi sia sui problemi personali che su quelli del club.
Honda è scontento di come vanno le cose a Milanello. L'ha detto a chiare lettere e la scarsa considerazioni che Mihajlovic gli ha riservato nelle ultime settimane ha accentuato il suo malumore. A settembre l'ultima occasione in cui è partito dall'inizio, solo pochi minuti raggranellati nelle ultime cinque partite.
La strada per l'addio a gennaio è spianata. Il Milan, che lo ingaggiò a parametro zero, potrà effettuare una discreta plusvalenza anche perché il numero dieci nipponico ha discreto mercato in Premier League. Già tre club - Everton, Tottenham e West Ham - si sono già informati.