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Van Basten e una rivoluzione che non convince

Van Basten e una rivoluzione che non convinceTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 20 gennaio 2017, 07:302017
di Gianluigi Longari

Se non è sempre vero l’assunto che a grande giocatore corrisponda dopo la fine della carriera anche un grande allenatore, di certo Marco Van Basten è la testimonianza di come a un fuoriclasse inimitabile sul campo non faccia per forza corrispondenza un genio di lungimiranza fuori dal rettangolo verde. Testimonianza tangibile arriva dalle idee lanciate dal Cigno di Utrecht in qualità di consulente del presidente della Fifa Infantino, una sorta di folle “ottalogo” senza né capo né coda che mette i brividi solo ad immaginarlo trasposto nella realtà. Si parte dall’abolizione del fuorigioco, con la conseguenza prevedibile di vedere squadre con un paio di uomini fissi nell’area di rigore avversaria in marcatura sul portiere, un po’ come l’amico scarso nelle partite di calcetto del mercoledì. Sino ad arrivare ad altre perle come quelle della riforma delle espulsioni, ipotizzate come solamente a tempo da Van Basten con la possibilità di diventare definitive dopo 5 falli commessi. Un’idea che esiste già, e che per fortuna appartiene ad un altro sport. L’utopia degli shootout è stata abrogata da 17 anni perfino dalla lungimirante MLS, non a caso divenuta una cosa seria solo nell’ultimo lustro e dopo avere destituito tutte le mattane che la caratterizzavano. Mentre l’idea degli ultimi 10 minuti di gioco effettivo è da un lato più percorribile ma dall’altro molto pericolosa.

Immaginatevi le dirette televisive protratte nel tempo senza avere mai certezza di una fine e di un inizio… Altra prospettiva appartenente ad altri scenari lontani dal calcio. 
Infine il capolavoro: parla solo il capitano. Regola già esistente ma di fatto irrispettabile. Sarebbe quindi Gigi Buffon, per esempio, ad avere la responsabilità di protestare con l’arbitro per un atterramento di Dybala a 110 metri di distanza. Magari con la pretesa di avere visto meglio del direttore di gara e dei suoi assistenti e con la simpatica convinzione di essere perfino credibile. Lasciamo perdere, e già che stiamo lavorando di fantasia, ipotizziamo che Van Basten abbia fatto con noi quello che era solito fare con i difensori avversari: prenderli in giro prima di fare gol. Aspettiamo con fiducia che la palla entri in rete.