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Verona, avanti con Mandorlini. Senza se e senza ma, con tanti forse

Verona, avanti con Mandorlini. Senza se e senza ma, con tanti forseTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 10 novembre 2015, 08:152015
di Ivan Cardia

Francesco Guidolin ha detto no, anzi forse, anzi nessuno lo ha contattato: l'ex tecnico dell'Udinese ha dichiarato di non aver ricevuto offerte dall'Hellas Verona per prendere il posto di Andrea Mandorlini, ma qualcosa si è mosso. Si sono fatti anche i nomi di Domenico Di Carlo e del cavallo di ritorno Alberto Malesani, c'è stato, pare, un contatto con Andrea Stramaccioni che però aveva già sposato la causa del Panathinaïkos. Insomma, ripetiamo, qualcosa si è mosso, ma senza che alla fine la situazione si smuovesse davvero: avanti con Mandorlini, senza se e senza ma, con tanti forse. L'arrivo della sosta rappresentava e rappresenta tuttora la miglior occasione possibile per cambiare guida tecnica: il subentrante avrebbe avuto tempo a sufficienza per lavorare sulla squadra, in una sorta di mini-preparazione. Cambio in panchina, niente più: la sconfitta casalinga contro il Bologna, che sembrava ciliegina su una torta ormai bruciata, non fa vittime. Decisione per molti aspetti comprensibile: difficile salutare l'uomo che nel giro di quattro anni ha portato gli scaligeri dalla Prima Divisione alla Serie A, per poi portarli al decimo e tredicesimo posto. Anche se quest'anno tutto sembra andare per il verso sbagliato: dodici partite in campionato, nessuna vittoria.

Sei pareggi e altrettante sconfitte, ultimo posto a pari merito con il Carpi, con il peggior attacco della massima divisione e la seconda peggior difesa. Tante le scusanti: oltre qualche elemento con rendimento ben al di sotto delle aspettative, spiccano i due infortuni occorsi a Luca Toni e Gianpaolo Pazzini che hanno privato Mandorlini delle sue punte di diamante. Sulla cui compatibilità, però, di dubbi ve n'erano parecchi: la fortuna del Verona l'anno scorso è stata fondata sul 4-3-3, modulo non ripetibile con due centravanti di questo livello. Un mercato costoso (6,3 milioni di euro spesi, 850 mila alla voce incassi, dati Transfermarkt) e in parte contraddittorio: le colpe dell'allenatore vanno ripartite anche con quelle dirigenza. Che va avanti con Mandorlini, senza se e con qualche ma. Con tanti forse e qualche però.