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Verona, Toni: "La Fiorentina lo scorso anno pensava avessi finito"

Verona, Toni: "La Fiorentina lo scorso anno pensava avessi finito"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 1 aprile 2014, 02:062014
di Gaetano Mocciaro

Luca Toni, ospite a Tiki Taka parla a 360°. L'attuale centravanti del Verona parla della corsa allo scudetto ripensando alla sua esperienza alla Roma: "Una delle più grosse delusioni della mia carriera perché avevamo lo scudetto vicino e quella partita contro la Sampdoria c'è costata cara. Io spero che questo campionato sia avvincente fino alla fine, ma la vedo dura per la Roma". Sulla sfortunata esperienza alla Juventus: "Ho avuto la fortuna di segnare nello stadio nuovo. Poi mister Conte ha fatto altre scelte, nessun problema e ho cambiato aria". Facendo ancora un passo indietro Toni parla della sua esplosione da calciatore: "Palermo è stata la svolta della mia carriera perché venivo da un'annata a Brescia dove mi ero rotto il ginocchio. È stata una scommessa perché scendevo di categoria e si è rivelata azzeccata perché ha rilanciato la mia carriera. Gli anni migliori li ho vissuti a Palermo ma anche a Firenze, visto che con la maglia viola sono stato il primo italiano a vincere la Scarpa d'Oro. E anche al Bayern molto bene, visto che ho vinto tutto e segnato 39 gol al primo anno.

Sono arrivato magari un po' tardi in una grande squadra, ma evidentemente faceva parte del mio percorso di maturazione". Parlando del presente e del suo exploit a Verona:"Non mi aspettavo una stagione così. La Fiorentina alla fine dello scorso campionato magari pensava che avessi finito, che potessi magari iniziare a pensare a fare il dirigente. Io invece mi sentivo ancora calciatore e a Verona sto vivendo una storia fantastica e posso entrare nella storia di questa società". Carriera ancora lunga? Toni se la cava con una battuta che sa anche di frecciata: "Se questi sono i giovani ci tocca giocare per qualche anno. Scherzi a parte finché avrò voglia di sacrificarmi continuerò, il giorno che ti passerà l'adrenalina smetterò". Sul sogno Mondiale: "Sarei onorato di essere chiamato, se non dovessi andare nessun problema, non ne farei un dramma. Per come la vedo è giusto che abbia la precedenza il gruppo che ha portato l'Italia in Brasile". Sul post carriera: "Mi piacerebbe fare il procuratore: seguire dei giovani, farli crescere".