Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Verso Torino-Milan - Cerci, quando è l'allenatore a fare la differenza

Verso Torino-Milan - Cerci, quando è l'allenatore a fare la differenzaTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 15 ottobre 2015, 11:002015
di Raimondo De Magistris

Pisa e Torino i picchi più alti della sua carriera, poi tanta discontinuità per un calciatore di indiscusso talento. Facendo un rapido excursus sulla carriera di Alessio Cerci emerge con chiarezza il legame tra l'ala di Velletri e Giampiero Ventura, attuale allenatore del Torino. Fu il tecnico di Genova a lanciarlo in terra toscana nella stagione 2007/08 e fu sempre lui - quattro anni dopo - a rilanciarlo in granata con un biennio che è finora il momento più alto della carriera dell'esterno classe '87.
Cerci sabato sera potrebbe essere della partita, ma la sua avventura al Milan fino a questo momento non si sta sviluppando al meglio. Galliani lo prese lo scorso gennaio dopo averlo inseguito a lungo nell'estate precedente, ma il calciatore scuola Roma ha confermato le sue difficoltà quando è chiamato a giocare fuori dal suo contesto tecnico ideale. La bravura di Ventura, infatti, è sempre stata quella di costruire le squadre attorno a lui, di schierarlo sulla fascia destra e dargli carta bianca. Uno schema che è possibile mettere in scena in una realtà come quella granata, ma non a Milano con Cerci che da protagonista è diventato uno dei tanti.


Di fatto, da quando è tornato in Italia dopo la poco fortunata esperienza a Madrid la sua presenza nell'undici titolare è subito stata messa in discussione. Un brutto colpo psicologico per l'esterno offensivo che ormai da più di un anno non riesce a esprimersi sui livelli mostrati all'Olimpico di Torino. Nel passaggio da Inzaghi a Mihajlovic la musica non è cambiata, tutto adesso è nelle mani del giocatore che a 28 anni dovrà dimostrare di aver raggiunto la giusta maturità per fare la differenza anche in una big.
Per ora, però, non ci sono i sentori di una svolta. Ventura è stato la sua grande e unica fortuna e sabato sera se lo ritroverà da avversario in una delle sfide più interessanti di questo ottavo turno di Serie A.