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Vive la France - L'affondo dell'Invincibile armata e i nervi saldi dei sudamericani

Vive la France - L'affondo dell'Invincibile armata e i nervi saldi dei sudamericaniTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
martedì 28 giugno 2016, 06:452016
di Andrea Losapio
Reportage dai luoghi dell'Europeo, dall'inviato

In quanti possono dire, almeno una volta nella vita, di avere visto la Tour Eiffel vestita con il Tricolore dell'Italia? Davvero in pochi, perché l'account Twitter della più scenografica torre del mondo, anticamente parlando per non scomodare Petronas o Torri Gemelle, ha colpito quasi a tradimento con il meraviglioso abito da sera. Poco dopo, nella strada che porta da Notre Dame verso Place de la Concorde, la Tour si stagliava ancora bianca, immacolata, quasi nuda. È durata davvero troppo poco.

Per chi invece c'era, e probabilmente chi guardava da casa, è stato più di un novanta minuti. Forse non eguagliabile a quelli contro la Germania, nel 2006, invero emozionanti. Con un allenatore che è davvero meraviglioso, sia nell'impostare la squadra sia nella capacità di prendere sediate sulla schiena ma di vincere contro tutto e tutti. Contro Del Bosque, per dire, un Mondiale e un Europeo vinti da allenatore della Spagna che, di questa nazionale Roja, ci ha capito davvero poco. Koke, Saul, Torres. Perché puntare su Nolito o su Morata? Uno è al Celta Vigo, ottimo giocatore, ma nulla di più. Morata era un panchinaro alla Juventus. Tre gol ma davvero pochissima idea di cosa fare. Del Bosque ha voluto rendere operaia e simpatica una squadra superpotenza europea. E ha perso meritatamente contro chi ha davvero una formazione povera.

Saint Denis si è andato riempiendo mano a mano che si arrivasse alla partita, ma già nelle ore immediatamente precedenti c'era una bella folla. La miglior risposta di un Europeo finora blindato e che non ha avuto grossi sbalzi di pressione, fortunatamente anche per l'incolumità di chi sta qui. Certo, c'è un pacco bomba qua e là che viene ritrovato, spesso quando gioca l'Italia come a Lille o come, appunto, oggi a Parigi. Ora ritocca a Bordeaux, con la sua piazza della Borsa meravigliosa e tante altri posti da visitare, non solo per il vino.

Nota a margine per un pub parigino che ha fatto vedere la finale fra Copa America fra Argentina e Cile. Le due tifoserie se le sono date di santa ragione verbalmente, salvo poi rischiare di degenerare in un finale che sarebbe potuto essere diverso. Soprattutto se ci fossero stati gli europei in campo: impossibile pensare a due fazioni completamente diverse condividere lo stesso bar (non lo stesso piano) e insultarsi così eterogeneamente per centoventi minuti senza che non succeda un grande casino. Una piccola collutazione, qualche minaccia, nulla di più. Eppure in Argentina, una volta, erano più caldi di noi.

© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport