Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Vive la France - Parigi come Pamplona, soprattutto se parli inglese

Vive la France - Parigi come Pamplona, soprattutto se parli ingleseTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 27 giugno 2016, 06:452016
di Andrea Losapio
Reportage dai luoghi dell'Europeo, dall'inviato

Will Grigg be on fire? La domanda è lecita soprattutto dopo l'eliminazione dell'Irlanda del Nord dagli Europei. E poi perché ora i francesi cantano Anto Griez's on fire, dopo la doppietta rifilata all'Irlanda, la tifoseria più amata da chi, in Francia, ha abitato durante gli europei. Sempre simpatici, sempre en visti. Tranne ieri, quando qualcuno chiedeva un drink con un minimo di accento inglese, o anche solo utilizzando la lingua anglosassone. Difatti durante il match più di uno sguardo torvo veniva rifilato a chi era con la maglietta dell'Irlanda, oppure non chiedeva "un biere", petit o grand che fosse. Quando il match è finito, poi, qualche clacson, la Marsigliese appena abbozzata: d'altronde vincere con i biancoverdi rimasti in dieci - fallo ancora su un magnifico Griezmann - non sembrava impresa da festeggiare con chissà quali caroselli. Anche perché fra qualche giorno c'è la vincente fra Islanda, difficile, e Inghilterra, quasi scontato.

La cosa strana, di questa giornata prepartita per noi, è vagare per le vie di Parigi al primo minuto di Irlanda-Francia. Un boato, delle grida, tutti che scappano. L'effetto pensato subito non è quello prettamente sportivo, invece è solamente - e fortunatamente - il gol di Brady che risuona nella Fanzone come un incubo. La corsa dei ragazzi transalpini verso i controlli per vedere il resto della partita è sintomatico. Sembra che qualcuno con la banderilla stia per infilzare il toro, invece Parigi non si trasforma - almeno non del tutto - in Pamplona. Meglio così, sarà colpa degli spagnoli.

Saint Denis è meraviglioso, però dal treno allo stadio ci passa almeno un quarto d'ora a piedi. E poi l'entrata è sempre poco visibile, non si capisce bene dove si debba passare per le classiche conferenze stampa. Nota a margine: per la prima volta un Europeo non ha treni gratis per i giornalisti, chissà perché. Infine le parole di Morata, Cesc, Del Bosque, Conte, Buffon. Sembra che la pressione sia tutta su di loro, mentre noi, anche uscendo, non avremmo chissà cosa da recriminare. Giochiamo come il Cile, con una difesa a tre e il contropiede che aveva distrutto la Spagna nel 2014. E come quell'anno arrivavano da una brutta sconfitta con l'Olanda. Vincere significherebbe eclissare una grande squadra, perdere che ci eclissiamo noi. Ma la rivincità, come nel 2006, sarà già a settembre nel girone di qualificazione.

© foto di Andrea Losapio
© foto di Andrea Losapio