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Vive la France - Parigi da cronista del Brexit e i chilometri del Parco dei Principi

Vive la France - Parigi da cronista del Brexit e i chilometri del Parco dei PrincipiTUTTO mercato WEB
sabato 25 giugno 2016, 06:452016
di Andrea Losapio
Reportage dai luoghi dell'Europeo, dall'inviato

In Galles hanno praticamente deciso di uscire dall'Europa. In Irlanda del Nord il contrario, con il 55% avrebbero preferito restare. Chissà che non si profili un piccolo scontro ulteriore fra la Regina e i suoi sudditi. Nel frattempo Chris Coleman, allenatore di un Galles ai limiti della meraviglia, si è mostrato molto scocciato in conferenza stampa su chi chiedesse della Brexit. Che no, non è una nuova uscita della Brebemi, autostrada fantasma che collega Brescia a Milano. Invece O'Neill se l'è giocata sul ridere, dicendo che al massimo pensava alla formazione. D'altro canto il referendum non ha valore legislativo, ma quel che è certo è che ci sarà più di qualche problema. Rimane un interrogativo: come ha fatto il Camerun a eliminare l'Inghilterra dall'Europeo?

Parigi da cronista non vale Lione, né Marsiglia, né altre città già viste. Perché se è vero che gallesi e nordirlandesi sono in festa, la grandezza della città fa sì che tutti quanti siano così sparpagliati da perdersi un po' il senso dell'Europeo, molto più sentito dagli addetti ai lavori che dai parigini, impegnati nella loro grandeur e in un'agenda con impegni così fitti. La bellezza è però infilarsi in un pub, parlare con un belga di calcio e godersi lo spettacolo. Oppure le domande della tv di Hong Kong che chiede se McGovern sia il miglior portiere della competizione. Infine uno dei tanti addetti allo stadio. "Italiano, eh? Giocate con la Spagna a Saint Denis". "Sì, but Spain is better". "Yeah, Spain bad. Italie va gagner". Mani in tasca, come direbbe Conte.

Così il Parco dei Principi sorge all'esterno del viavai parigino. Un quartiere residenziale, comunque attaccato al centro e alla Senna (puntura di zanzara reale vale cinque giorni malattia per un medico italiano), con al centro due stadi pressoché attaccanti ed entrambi molto avveniristici. Due i problemi: per passare dal media center alla sala conferenze devi attraversare la Francia sotto terra. Secondariamente all'ingresso fanno entrare senza problemi, basta l'accredito. Fino a qui tutto bene, verrebbe da dire. E invece no, perché dopo essere entrati nell'impianto, puoi arrivare realisticamente fino a bordo campo. Foto di rito, poi via alla palestra adibita a spazio dei giornalisti: lì c'è la security che s'interroga dove tu possa essere passato senza la solita perquisizione. "Deve passare sotto il metal detector". "Ma sono già all'interno dello stadio". "Deve passare sotto il metal detector". "Mi sarei già fatto esplodere...". Deve passare sotto il metal detector". "Ma...". Deve passare sotto il metal detector". Andiamo bene.