Wannabe an italiano: Antonio Conte studia l'inglese

C'è chi, come Carlo Tavecchio, spera nella sua rielezione. E pure chi non ha ancora un'idea ben precisa del lavoro di Antonio Conte come tecnico della nazionale italiana. Perché se è vero che l'Europeo è arrivato senza grossi affanni - concedendo anche l'onore delle armi a una Croazia altrimenti eliminata - nella competizione internazionale dovrà arrivare un buon piazzamento. Non servirà a nulla, a meno che non vinca, perché lo stesso Prandelli - arrivato secondo quattro anni fa - è stato messo sulla graticola fin da subito, una volta giunto il vero obiettivo: il Mondiale vale più di un Europeo, ma la novità è come valga infinitamente di più anche nell'immaginario di chiunque, tra tifosi e non solo addetti ai lavori.
Così Conte si trova stretto in una vera e propria morsa. Perché il suo futuro è ora, non fra quattro mesi, a meno che non si creda alla favola che il commissario tecnico non abbia già fatto la propria scelta.

Il contratto sarebbe solo lì da firmare, ma Conte non ne ha nessuna voglia. Poco campo e troppe polemiche, l'ex allenatore della Juventus firmerà con un club inglese. Ha già allarmato il proprio staff circa la necessità di imparare la lingua, perché servirà in futuro: Conte va verso la Premier League, al di là delle speranze di Tavecchio. Che, probabilmente, è già al corrente di tutto. Ma che per la buona riuscita della spedizione tricolore in Francia sarà costretto a chiudere un occhio.