Wazza idea

Occhi azzurri, specchio di un'anima sofferente, Wayne Rooney ha la testa bassa. Soffre, seduto vicino a Josè Mourinho. Soffre per il suo Manchester United, soffre per se stesso. E' finito a far da comparsa, nonostante il commissario tecnico inglese Gareth Southgate lo consideri sempre colonna portante dei Leoni d'Albione. Ibrahimovic è arrivato per prendersi l'attacco. Josè Mourinho è uomo che davanti mette un faro e poi uomini e stelle sulla trequarti. Solo che Paul Pogba è il nuovo dieci di casa United, solo che sulle fasce ci sono le giovani stelle di Marcus Rashford, di Anthony Martial, la corsa di Ashley Young e la fantasia di Juan Mata. Nomi pesanti, non per blasone quello di Rooney, ma abbastanza per aver fatto decidere a Mourinho di mettere Wazza a far la comparsa.

Così i bookmakers hanno deciso di quotare l'addio di Rooney e tra le possibili destinazioni c'è un'affascinante ritorno all'Everton, un probabile approdo in MLS ai LA Galaxy o ai NY Red Bulls ma pure l'Inter. Che nell'internazionalizzazione del suo progetto, cerca icone e simboli. Mauro Icardi è quello del presente ma è chiaro che Rooney, per i mercati asiatici, sarebbe bandiera da sventolare con orgoglio e, perché no, col portafogli spalancato. Occhi azzurri e tristi, quelli di Rooney. L'Inter culla una pazza idea, tanto commercialmente logica quanto praticamente ai limiti dell'impossibile. Anzi. Una Wazza idea.