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Xavi, si chiude un'era. Lascia il Barcellona

Xavi, si chiude un'era. Lascia il BarcellonaTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 18 giugno 2014, 07:452014
di Andrea Losapio

Qualcuno pensava che Josep Guardiola, in Catalogna, fosse inavvicinabile. Non tanto come allenatore, cosa che probabilmente - soprattutto per il metodo innovativo da lui proposto qualche anno fa - è vera, bensì come centrocampista. Come organizzatore di gioco, perché tutte le azioni dei blaugrana passavano dai suoi piedi. Quando se n'è andato sembrava potesse esserci una sorta di lotta alla successione, come nelle peggiori dinastie. Dai Ming agli antichi egizi, chiunque - a fronte di un vuoto di potere - ha rischiato di andare in rovina.
Invece il viso pulito di Xavi ha messo tutti d'accordo. Sì, era possibile pure sopravanzare un mostro sacro come Pep, attrezzando un centrocampo su un punto cardine. Ci sono stati dei momenti difficili, inutile negarlo. Soprattutto nel 2005-06, dopo tanti problemi fisici, sembrava a un passo dalla Juventus. È rimasto un altro decennio al Barça per avere il tempo di vincere tutto.

Non solo, con la Spagna ha dato dimostrazione di essere l'ago della bilancia della manovra, più anche di Andres Iniesta, genio e regolarità di blaugrana e furie rosse. Più organizzato e organizzatore di così, difficile trovarlo. Chissà se, fra qualche anno, non potremmo trovarlo sulla panchina, d'altro canto le qualità e le caratteristiche ce le ha.
Oggi, o al più tardi nei prossimi giorni, si chiuderà un'era. Perché Xavi ha detto basta, lascia Barcellona ancora a buoni livelli, ma dopo che il tiqi taqa si appresta ad andare in pensione. Qualcuno dovrà prendere il suo posto, perché la carta d'identità non guarda in faccia a nessuno. Avrebbe dovuto essere Fabregas, potrebbe - ancora - esserlo Song, se non dovesse finire allo United. Va da sé che, però, qualcosa cambierà irrimediabilmente. Nel gioco e nella testa, perché quello che doveva essere il suo erede, Thiago Alcantara, è finito pure lui da Guardiola.