Crotone, una stagione da incorniciare: c'è spazio per il sogno serie A

C'erano una volta un Drago e degli squali: questo sarebbe un ottimo inizio per una favola dedicata ai bambini ma, per quanto riguarda il Crotone, la tipica frase di apertura dei racconti andrebbe sostituita con "c'è tuttora" e, più che una fiaba, il racconto dei pitagorici andrebbe catalogato sotto il nome di impresa eroica. Una cronaca epica, quella della stagione in corso dei rossoblu: dopo essersi posizionato in dodicesima piazza nel campionato 2012/13 di Serie B, il club ha stretto accordi con importanti club della massima serie per portare in Calabria, grazie alla formula del prestito, giovani calciatori da far esordire e valorizzare. Non è un caso che il valore di mercato di giovani sportivi come Bernardeschi, Dezi, Cataldi e Gomis, atleti arrivati a Crotone come "matricole" e ora considerati da tutti "campioni". C'è chi, poi, si è affezionato ai colori rossoblù, come il difensore Mazzotta che, dopo una lunga militanza tra le fila del Lecce, ha sposato in pieno la causa degli squali, o del giovane Lorenzo Crisetig, in Calabria da più di un anno, ma in scadenza di contratto: a giugno sarà di nuovo tra le mani dell'Inter, proprietaria effettiva del cartellino del friulano. Una squadra di promesse del calcio ma, come in tutti i grandi gruppi, c'è bisogno di un valoroso condottiero alla guida: il suo nome è Massimo Drago e, nel suo sangue, vi è DNA rossoblu. La sua lunga carriera da calciatore, infatti, è iniziata tra le fila del Kroton, il nome "provvisorio" del Crotone dopo il periodo di transizione del 1985 e, il suo percorso da allenatore, è partito proprio dai giovanissimi dei pitagorici per poi arrivare alla prima squadra, passando per le tappe di collaboratore tecnico e viceallenatore di Leonardo Menichini. I protagonisti per far si che il racconto passi alla storia ci sono tutti: nel suo passato, il Crotone non è mai stato così in alto e, con la sola conquista dei playoff, la formazione allenata da mister Drago entrerebbe di diritto nell'albo d'oro dei calabresi, ma quel che è certo è che, arrivati a questo livello, i tifosi degli squali hanno tutto il diritto di sognare in grande.