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Spezia: Mangia e il ritorno "casuale" al suo modulo prediletto
Due vittorie consecutive, contro il Cesena in trasferta e contro il Siena in casa, sei punti conquistati e il rilancio in piena zona play off: ecco la situazione attuale in casa Spezia. Di certo, fino a tre giornate fa, nessuno avrebbe pronosticato una simile condizione, visto che la squadra di Devis Mangia veniva da due sconfitte, due pareggi e una sola vittoria. Tra l'altro la crisi tra gli aquilotti si è fatta sentire, nell'ultimo mese, soprattutto nelle partite casalinghe, nelle quali i risultati ottenuti sono stati davvero scarsi: due sconfitte ed un pareggio.
Sono state quindi fondamentali, per lo Spezia, le ultime due sfide di campionato: forse è cambiato qualcosa nella testa dei giocatori, probabilmente il tempo sta facendo sbocciare la tanto cercata empatia tra allenatore e giocatori, ma sicuramente gran parte del merito di questi due importantissimi successi, va al modulo utilizzato da Mangia. Il tecnico di Cernusco sul Naviglio è tornato ad utilizzare il tanto amato 4-4-2, del quale si era già servito nelle sue precedenti esperienze con il Palermo e con la Nazionale Under 21.
Dal suo arrivo allo Spezia, l'allenatore bianco, aveva quasi sempre utilizzato il 4-3-3, con qualche variante di 4-2-3-1 o 4-3-1-2, schierando di sovente il tridente offensivo formato da Giannetti, Ferrari e Schiattarella e il centrocampo con Scozzarella, Seymour e Bellomo. Ovviamente in ogni partita con i giusti adeguamenti di formazione tra indisponibili, squalificati e infortunati, questo 4-3-3 è stato il modulo con il quale lo Spezia ha fatto buone partite, come la vittoria in casa contro il Crotone, ma anche il pareggio esterno a Palermo, e purtroppo prestazioni meno brillanti, come quella di Novara o le due sconfitte interne contro Pescara e Trapani.
Ed ecco che è arrivata la svolta, il momento del cambiamento: questo è accaduto alla vigilia della partita contro il Cesena, quando l'allenatore bianco si è trovato ad affrontare una situazione complicata con assenze per squalifica davvero pesanti: mancando infatti Seymour, Schiattarella e Ferrari, Mangia ha avuto l'intuizione giusta, cioè quella di cambiare modulo per cercare di esaltare al meglio le caratteristiche dei centrocampisti che aveva a disposizione. Il tecnico aquilotto ha così costruito praticamente ex novo, una mediana con Gentsoglou e Sammarco al centro e Culina e Scozzarella sugli esterni, trovando il tanto ricercato equilibrio e dando un'ottima quadratura alla squadra che, oltre a segnare, è molto ben coperta anche dietro (infatti nelle ultime due partite non sono stati subiti goal).
Questa stabilità è forse la caratteristica principale per poter ricoprire posizioni di vertice nel campionato di Serie B, che è molto lungo e particolare: ora che si è trovato il giusto mezzo, bisogna cercare di dare continuità alle prestazioni e provare a tenere duro per lo sprint finale; certo i moduli contano, ma ancor più contano l'atteggiamento e la testa dei giocatori, che devono saper interpretare al meglio il volere dell'allenatore.
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