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Reggiana, Goretti e la salvezza: "Non so dire quale sia la quota necessaria per centrarla"
Lunghissima intervista ai microfoni di TeleColore per il direttore sportivo della Reggiana, Roberto Goretti. Fra i tanti temi toccati dall'ex dirigente di Perugia e Cosenza c'è anche quello legato alla classifica della formazione allenata da Alessandro Nesta:
"La posizione - spiega - è in linea con i nostri obiettivi. La storia recente della Reggiana dice che quest'anno si è affacciata in Serie B per la seconda volta in 20 anni, il nostro obiettivo è consolidare la categoria e creare un percorso che ci porti a considerare normale essere qui. Nel passare dalla Lega Pro alla Serie B ci siamo affacciati con umiltà e coraggio scegliendo di rischiare molto, cambiando tanti uomini e lo staff tecnico. Siamo partiti in maniera sperimentale con tanti giocatori arrivati da categorie inferiori o da infortuni importanti, inoltre faccio autocritica avendo scelto di aspettare fino all'ultimo giorno per prendere giocatori forti al giusto prezzo ma che venivano da situazioni fisiche e atletiche difficili".
Sulla quota salvezza, poi, spiega: "Qualche settimana fa avrei detto 45 punti, ma ora non lo so e non ci dobbiamo pensare. Se portassimo a casa punti in ognuna delle prossime 5 partite ci salveremmo sicuramente. Dobbiamo pensare ai nostri tifosi e a salvarci per loro perché meritano la Serie B. Come ci si salva? In Serie C e in Serie A i singoli fanno vincere più facilmente le partite, ma in questa categoria ci si salva con la squadra. Nelle ultime due partite contro di noi sono tornate a vincere due squadre che faticavano da tempo, magari è arrivato il momento che giri anche per noi la ruota, in casa, dalla parte giusta. Ci dà molto fastidio non riuscire a dare soddisfazioni ai nostri tifosi".
"La posizione - spiega - è in linea con i nostri obiettivi. La storia recente della Reggiana dice che quest'anno si è affacciata in Serie B per la seconda volta in 20 anni, il nostro obiettivo è consolidare la categoria e creare un percorso che ci porti a considerare normale essere qui. Nel passare dalla Lega Pro alla Serie B ci siamo affacciati con umiltà e coraggio scegliendo di rischiare molto, cambiando tanti uomini e lo staff tecnico. Siamo partiti in maniera sperimentale con tanti giocatori arrivati da categorie inferiori o da infortuni importanti, inoltre faccio autocritica avendo scelto di aspettare fino all'ultimo giorno per prendere giocatori forti al giusto prezzo ma che venivano da situazioni fisiche e atletiche difficili".
Sulla quota salvezza, poi, spiega: "Qualche settimana fa avrei detto 45 punti, ma ora non lo so e non ci dobbiamo pensare. Se portassimo a casa punti in ognuna delle prossime 5 partite ci salveremmo sicuramente. Dobbiamo pensare ai nostri tifosi e a salvarci per loro perché meritano la Serie B. Come ci si salva? In Serie C e in Serie A i singoli fanno vincere più facilmente le partite, ma in questa categoria ci si salva con la squadra. Nelle ultime due partite contro di noi sono tornate a vincere due squadre che faticavano da tempo, magari è arrivato il momento che giri anche per noi la ruota, in casa, dalla parte giusta. Ci dà molto fastidio non riuscire a dare soddisfazioni ai nostri tifosi".
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